Terza corsia, aperto il ponte sul Tagliamento
TRIESTE. È stato aperto al traffico in entrambe le direzioni il nuovo viadotto sul fiume Tagliamento che unisce il Friuli Venezia Giulia al Veneto. Questa mattina, 16 dicembre, verso le 10.30, le prime auto, provenienti da Venezia e dirette a Udine e Trieste, scortate da una safety car, hanno attraversato il manufatto che rappresenta l'opera simbolo del terzo lotto della terza corsia in A4. Lo annuncia Autovie Venete.
Domenica scorsa, 9 dicembre, il viadotto era stato aperto verso Venezia, mentre da oggi si potrà circolare in entrambe le direzioni. Ieri sera, 15 dicembre, - informa Autovie - l'assessore ai trasporti del Fvg, Graziano Pizzimenti, ha incontrato il team di tecnici della concessionaria, prima che iniziassero gli ultimi lavori in vista dell'apertura. «Uno,auguri; due, complimenti; tre, continuate così», ha detto. «Domani sarà veramente un momento epocale - ha aggiunto - perché il vecchio ponte andrà in pensione dopo quasi 80 anni di servizio. È il primo step di una fase nuova per le infrastrutture che, come tutti sapete, sono un elemento strategico per l'economia».
Il presidente di Autovie Maurizio Castagna ha ricordato che l'obiettivo era di «lavorare bene per finire prima possibile». «I fatti - ha osservato - ci hanno dato ragione». Per la realizzazione del ponte sono stati impiegati 379 giorni, ricorda Autovie. «La prefabbricazione - spiega Gilberto Dreas, direttore tecnico di Deal - è avvenuta all'interno di uno stabilimento allestito a ridosso del viadotto. La progettazione dell'impalcato seguito da Deal è avvenuta in coordinamento con lo sviluppo delle attrezzature utilizzate per la prefabbricazione e il varo degli elementi». Il nuovo viadotto, lungo 1.520 metri, costituito da 20 campate con 19 pile, è stato costruito in calcestruzzo e ha una larghezza di 20 metri e 30 centimetri in grado di «ospitare» tre carreggiate, la corsia di emergenza e uno stradello di servizio per i mezzi di emergenza.
Secondo Autovie, il materiale usato e la larghezza rendono il manufatto una rarità a livello nazionale. In caso di necessità future, la progettazione è già adeguata all'allargamento alla quarta corsia. «Abbiamo introdotto alcuni accorgimenti progettuali non richiesti dalla normativa italiana - conclude Dreas - legati alle prestazioni dell'opera che riguardano i cavi di precompressione. Questi accorgimenti consentiranno di intervenire in qualsiasi momento sull'opera per adeguarla se necessario a nuovi carichi previsti».
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