Terrorizzava moglie e figli, arrestato dopo anni di violenze

Trieste. Pugni al bambino perché al supermercato non gli aveva comprato il vino che aveva ordinato. La donna più volte era fuggita in strada assieme ai piccoli e alla madre per evitare di essere colpita
Lasorte Trieste 23/03/10 - Via del Coroneo, Carcere,
Lasorte Trieste 23/03/10 - Via del Coroneo, Carcere,

TRIESTE. È stato arrestato ed è rinchiuso al Coroneo un immigrato rumeno di 34 anni che risiede in città (non ne scriviamo le generalità per tutelare le vittime di questa storia). Secondo l’inchiesta diretta dal pm Massimo De Bortoli, l’uomo ha sottoposto la moglie, i due figli della donna e la suocera a una serie ininterrotta di vessazioni, violenze e sofferenze fisiche e morali.

«Erano terrorizzati, non riuscivano a difendersi», ha raccontato agli inquirenti una vicina di casa. Gli episodi di violenza e sopraffazione, secondo l’accusa, sono iniziati nel 2007, quando l’uomo aveva iniziato a bere smodatamente. Sono irriferibili le parole con le quali da quel lontano giorno ha apostrofato periodicamente i suoi familiari, ingiuriandoli, ma anche minacciandoli di morte. «Vi butto dalla finestra, ammazzo te e tuo figlio, ti sei data la morte da sola, prenderò la tua testa e la metterò nella tazza del water».

Più volte la donna era fuggita in strada assieme ai figli e alla madre per evitare di essere colpita. Lui, il bruto, in un’occasione si era calmato all’arrivo dei carabinieri ma quando i militari erano rientrati in caserma li aveva dileggiati. «Pensano che abbia paura di loro?» Non soddisfatto del terrore che aveva sparso a piene mani, era riuscito anche a minacciare la suocera di violenza sessuale.

Ma non basta. Le indagini hanno messo a fuoco l’avversione dell’arrestato per uno dei figli della donna che aveva sposato. Il bambino non aveva acquistato al supermercato tutte le confezioni di vino che gli erano state “ordinate”. Per questo, al rientro a casa, l’uomo lo aveva preso per il collo e colpito con un pugno al capo. Il bambino era scappato per evitare guai peggiori; la mamma aveva fatto altrettanto e con l’aiuto dei carabinieri si era rifugiata nell’abitazione di un’amica dove aveva passato la notte. Il giorno successivo, quando era rientrata nell’appartamento, era stata presa a sediate prima che intervenissero i poliziotti. L’uomo aveva aggredito anche gli agenti ed era finito per qualche giorno in carcere.

Tutto questo è accaduto nel 2007. Nel 2008 apparentemente tutto è rimasto calmo. Ma nel 2009 le violenze si sono riacutizzate, sempre innescate dall’abuso di alcol.

Si potrebbe continuare a lungo citando episodi e circostanze: per farsene un’idea basta però ricordare che una notte, rientrando ubriaco a casa, l’uomo aveva costretto uno dei figli a sdraiarsi sul pavimento gelato, ordinandogli di restare fermo lì per 40 lunghissimi minuti. La moglie era intervenuta a difesa del figlio e lui per tutta risposta aveva cercato di strangolare la suocera. Ultimo episodio da ricordare, l’abbordaggio alla vettura della moglie dopo aver scoperto dove si era rifugiata. Lui aveva bloccato l’auto, aperto la portiera e trascinato la donna per un braccio nel mezzo della carreggiata. Ora è al Coroneo in attesa di giudizio.

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