Territorio Libero, il progetto: «Ricostituire la polizia civile»

Il nuovo programma per la sicurezza sarà illustrato in un comizio l’11 luglio Gotti: «I vigili servono solo per dare multe, ci doteremo di storditori elettrici»

Polizia civile o guardia civica? Il Territorio Libero³ sulla sicurezza non ha le idee chiare. Almeno storicamente. La “polizia civile” (La Venezia Giulia Police Force) evocata nel comunicato di ieri, diventa la guardia civica cittadina nel volantino firmato “La sicurezza dei Trieste Libera”. «Per un ritorno alla "polizia civile" triestina che era considerata la miglior polizia del mondo e che è stata sciolta dall'amministrazione italiana nel 1961», scrive il presidente Vito Potenza annunciando il presidio e comizio di venerdì 11 luglio in piazza Goldoni (dalle 20). La polizia civile fu un corpo di polizia costituito dal Governo militare alleato alla fine della Seconda guerra mondiale che attuò nella Zona A della Venezia Giulia e, dopo il 1947, nell'omonima zona del Territorio Libero di Trieste. Il suo comandante fu, dal 1945 al 1954, il colonnello inglese Gerald Richardson proveniente da Scotland Yard. «Sull’idea di quella che era la guardia civica cittadina, i vigili urbani non dovrebbero essere un organo per fare cassa, ma per garantire la sicurezza dei cittadini con un controllo capillare del territorio e con l’assunzione di personale esperto di sicurezza notturna», si legge nel volantino firmato da “Sicurezza di Trieste Libera” che fa capo al servizio di sicurezza di Alessandro Gotti passato armi e bagagli, dopo le espulsioni di massa dal Mtl, al rinato Territorio Libero³ dei soci fondatori. Sottotitolo: «Giurastante non è il nostro presidente», come riporta la pagina Facebook. «Il progetto che vogliamo proporre è la creazione di una guardia civica com’era tanti anni fa, la miglior polizia del mondo. Non vogliamo che i vigili urbani facciano solo le multe. Un corpo possibilmente anche governato da un comandante triestino», spiega Gotti in un’intervista video rilascia a Paolo Rocco. Il problema è che, storicamente, la guardia civica nasce l’11 gennaio 1944 per iniziativa del podestà di Trieste, Cesare Pagnini. La forza complessiva si aggirava sui 1600uomini e partecipò dal 30 aprile al 2 maggio all’insurrezione e liberazione di Trieste con il Cln consegnando la città a un ufficiale neozelandese. Sarà questa, sciolta nel 1945, la miglior polizia del mondo? O quella sciolta nel 1961 dall’Italia? Il mistero sarà svelato venerdì quando in piazza Goldoni verrà formalizzata la proposta. Anche sugli scopi non c’è troppa chiarezza. «Solo in un clima di sicurezza sarà possibile instaurare la pacifica convivenza fra tutte le comunità etniche ed ambire alla multiculturalità che dovrebbe essere una delle peculiarità di Trieste», si legge sul volantino. Ma poi, ad approfondire, emergono altre cose. «Non è possibile che i vigili facciano solo multe! Devono trasformarsi nella guardia civica triestina, devono andare in palestra, fare arti marziali. Li doteremo di divisa nera con storditore elettrico e ripuliranno la città e scaricheranno le “scovaze” oltre Duino. Naturalmente verranno assunti tutti i buttafuori della città e della nostra sicurezza», è il progetto sintetizzato in un post da Gotti. Inconfondibile la divisa nera. «La Sicurezza Trieste Libera organizza un presidio con corteo per dire basta al degrado e alla microcriminalità romena che sta infestando la città» si legge in un altro post del 21 giugno. Una polizia per fare pulizia. «Non e possibile che al festival celtico non ci sia sicurezza per i nostri ragazzi che sono stati pestati e rapinati da kossovari albanesi. È ora di finirla» è il post del 22 giugno. Fino all’idea della guardia civica. «Venerdì 11 luglio in piazza Goldoni dalle 20 presidio e comizio della Sicurezza Trieste Libera per la sicurezza dei cittadini di Trieste per l’utilizzo dei vigili urbani per la protezione dei cittadini e non per fare solo multe e l’assunzione dei tre gruppi di sicurezza notturna all’interno dei vigili per una nuova guardia civica».

Un programma chiaro che ha messo in allerta il Movimento Trieste Libera da cui il gruppo sicurezza è stato espulso in blocco. «Questi continuano a usare il nome Trieste Libera, ma non hanno nulla a che vedere con noi. Li abbiamo espulsi, perché costituivano una minaccia e sono violenti. Vogliono ripulire la città, cacciare gli extracomunitari. E strano che l’iniziata dell’11 luglio non abbia trovato alcuna resistenza dalle autorità italiane che l’hanno autorizzata», ha fatto sapere ieri mattina in conferenza stampa il presidente di trieste Libera, Roberto Giurastante annunciano a breve un comunicato di dissociazione dal progetto della guardia civica. Altro che “sicurezza” di Trieste Libera. C’è davvero da stare in guardia.

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