Terremoto magnitudo 4.1 in Friuli

La scossa, registrata all'1.45 di questa notte, ha avuto l'epicentro in prossimità dei comuni di Moggio Udinese e Venzone. Tanta la paura dei cittadini: il sisma ha interessato la stessa area del disastro del 1976. Sei gli episodi di assestamento, con effetti quasi non avvertibili. Nessun danno a persone o cose
L'epicentro del terremoto
L'epicentro del terremoto

Una scossa di terremoto di magnitudo 4.1 è stata registrata all'1:45 di questa notte sulle alpi Giulie, in provincia di Udine. Secondo i rilevamenti dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), il sisma ha avuto ipocentro a 6,2 km di profondità ed epicentro in prossimità dei comuni di Moggio Udinese e Venzone.

La scossa, che ha interessato la stessa area del disastroso sisma del 1976, ha provocato forte apprensione tra la popolazione: la Sala operativa della Protezione civile regionale ha ricevuto decine di chiamate di cittadini allarmati, che hanno avvertito la scossa a Tolmezzo, Forgaria nel Friuli, Tarcento, Amaro, Gemona e Lauro. Vigili del fuoco e Protezione civile stanno intanto terminando le verifiche definitive, ma sembra confermato che il terremoto non ha provocato danni a cose o persone.

Successivamente è stato appurato che, in tutto, sono state sei le scosse di assestamento (magnitudo tra 0,6 e 1,5 della scala Richter) seguite al terremoto 4.1 della scorsa notte, localizzato nella zona tra Resiutta, Moggio Udinese e Amaro, in provincia di Udine. L’Istituto nazionale di oceanografia e di geofisica sperimentale di Trieste monitora la situazione tramite il Centro ricerche sismologiche (Crs), che da oltre trent’anni gestisce la rete sismometrica dell’Italia Nord-orientale, per gli allarmi sismici per conto della Protezione Civile di Friuli Venezia Giulia, Veneto e Provincia di Trento.

Per Marco Mucciarelli, direttore del Crs, «il terremoto è avvenuto in un’area sismicamente molto attiva, poco a Nord dell’epicentro del terremoto del 1976, la più sismica della regione. Dal 1977, da quando è attiva la rete di monitoraggio, i terremoti più rilevanti sono stati quelli di Chiusaforte (18 aprile 1979, magnitudo 4.8); di Mena (1 febbraio 1988, magnitudo 4.1); del Monte Sernio (14 febbraio 2002, magnitudo 4.9). Il terremoto è stato sentito in un’area non molto estesa, con effetti di scuotimento del suolo ben al disotto dei parametri necessari per causare problemi».

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