Terremoto in Slovenia, bufera su Krško
TRIESTE Un terremoto di magnitudo 4,2 è stato registrato poco prima delle 9 di ieri nel sud est della Slovenia. L'epicentro, a 10 chilometri di profondità, è stato individuato nella zona di Obrezje, a 26 chilometri da Krško, dove si trova una centrale nucleare, e a poco meno di 100 da Lubiana.
Se l’Agenzia per l'ambiente slovena (Arso) ha reso noto che il sisma è stato appunto di magnitudo 4,2, il Centro ricerche sismologiche ha riportato invece un 4,8. Il terremoto, come riferito dall’Arso, è stato avvertito nel sud-est della Slovenia (zona di Brezice, Krsko, Novo mesto e Trebnje). Col passare delle ore le autorità slovene non hanno fatto seguire alcun comunicato. Il sisma non ha causato danni né a persone né a cose, eccettuati alcuni vecchi comignoli crollati.
A Trieste la scossa è stata soprattutto avvertita ai piani alti delle case. Niente danni, solo paura. Una decina le telefonate giunte al centralino dei vigili del fuoco. «Dalle nostre mappe - ha spiegato Marco Mucciarelli, direttore dell’Osservatorio geofisico sperimentale - Trieste è stata l’unica città in cui si è avvertita la scossa. Questo anche per la particolare costituzione dei terreni che possono amplificare l’effetto della scossa stessa». «Quella dove si è verificato - prosegue Mucciarelli - è una zona sismica. C’è stata anche una scossa poche ore prima in Albania, a circa 34 chilometri ad est di Tirana».
La scossa però ha scatenato la polemica in Italia, riaccendendo l’attenzione su Krsko. «La centrale nucleare si trova a 125 km dall’Italia, è attiva da 32 anni, dovrebbe rimanere aperta fino al 2043 e addirittura raddoppiata. Da tempo vogliamo sapere quali garanzie di sicurezza il governo italiano abbia chiesto al governo sloveno, ma nessuna risposta ci è stata data finora. Forse è arrivato quel momento», scrive il gruppo parlamentare di Sinistra Ecologia Libertà ricordando come «già nel novembre 2014 la vicepresidente della Commissione ambiente Serena Pellegrino e Filiberto Zaratti denunciavano i rischi in un'interrogazione» rimasta senza risposta.
«È ora di dire basta e di pretendere dal governo sloveno estrema chiarezza, appellandoci alle istituzioni internazionali, visto che la Slovenia ha ampiamente e irresponsabilmente dimostrato di non voler rendere noti i rischi e le condizioni della centrale», dichiara il vicepresidente del gruppo regionale Fvg di Forza Italia Rodolfo Ziberna.
«Da trent’anni - scrive - la vita della centrale di Krško è costellata di incidenti, più o meno gravi, il governo sloveno rimane reticente sulle sue reali condizioni di rischio. Non posso che rappresentare la preoccupazione della nostra popolazione» anche perché «uno studio svolto dall’Istituto francese sulla sicurezza nucleare (...) avrebbe evidenziato, secondo quanto riportato dalla stampa, elevato rischio sismico nella zona di Krško, perciò con parere contrario a una nuova centrale».
Interviene anche l’assessore regionale Sara Vito: «Il Friuli Venezia Giulia monitora costantemente la situazione attraverso la struttura di Fisica ambientale dell'Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente». «I controlli della struttura dell'Arpa - aggiunge Vito - che fa parte della rete nazionale hanno sempre dato esito negativo, ma è comprensibile che il verificarsi di un terremoto nei pressi di una centrale nucleare alzi il livello di attenzione».
«Sebbene sembra non ci siano ripercussioni sull’impianto, va ribadito che la sua vicinanza al nostro territorio regionale è vissuta con disagio dalla popolazione. L’Italia è infatti uscita dall'opzione nucleare, e la giunta regionale è perfettamente allineata con questa scelta: i passi conoscitivi che faremo attraverso il nostro governo e per le vie delle relazioni internazionali che possiamo gestire in autonomia saranno coerenti con tale impostazione».
Infine Vito replica a Ziberna: «Quanto alle prese di posizione di taluni esponenti del centrodestra, pronti a inseguire ogni evento per farne un comunicato, sarebbe bene che costoro cominciassero con l’informare se è stato rinnegato il proposito della Giunta Tondo che voleva far partecipare il Fvg al raddoppio di Krsko».
Intanto, l’Arpa ha evidenziato che «non c'è nessuna evidenza di contaminazione radioattiva a seguito del terremoto, tutti i punti di misura in continuo non hanno rilevato anomalie».Un quadro «pienamente tranquillizzante» confermato dall’Arpa in serata, verificati i valori disponibili «sulla rete europea Eurdep, che fornisce i dati delle centraline nell'immediato intorno dell'impianto nucleare sloveno. L'intervento - comunica la Regione - ha campionato il particolato atmosferico delle ultime otto ore, confermando quanto già era emerso dalle misure di irraggiamento verificate nel pomeriggio, ovvero che non vi è alcuno scostamento dal livello del fondo naturale su tutto il territorio regionale».
E il ministero dell'Ambiente e l'Istituto superiore protezione e ricerca ambientale, in qualità di Autorità di regolamentazione competente per la sicurezza nucleare e la radioprotezione, in collaborazione con l'Arpa Friuli Venezia Giulia, hanno avviato un'attività di monitoraggio a partire dalle prime ore successive al sisma. L'Autorità di sicurezza nucleare slovena Snsa, contattata dall'Ispra nell'ambito dell'accordo di collaborazione da tempo in atto tra le due amministrazioni, ha confermato l'assenza di anomalie e la prosecuzione regolare dell'attività della centrale. L'Ispra, come previsto dalle procedure nel caso di particolari situazioni che possano interessare impianti nucleari oltre confini, ha mantenuto comunque informato della situazione il Dipartimento della Protezione civile.
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