Terranova senza luce Cartello ironico multato con 134 euro
Al posto del palo della luce rimosso oltre un anno fa in via Due fiumi, a Terranova, aveva collocato per tre volte un bastone sormontato da una candela e accompagnato da cartelli che chiedevano il ripristino dell’illuminazione pubblica in un tratto di strada molto buio e affiancato da un canale.
Il risultato è stato una multa di 134,60 euro per occupazione indebita della sede stradale.
L’ironica protesta messa in atto da Maria Santin è finita quando gli operai del Comune di San Canzian d'Isonzo hanno tolto l'ultimo lampione “alternativo” e la famiglia si è vista appunto comminare dalla polizia municipale una sanzione per “occupazione indebita” della sede stradale. Evidentemente comprensiva anche della sponda del canale, dove si trovava prima il palo della luce “regolare” e poi quello fittizio, creato utilizzando il foro lasciato libero dall’impianto rimosso.
In sostanza, in base all’istruttoria eseguita tramite le informazioni fornite dal personale dell’Ufficio tecnico intervenuto sul luogo, la famiglia Santin Valli con la propria azione avrebbe infranto i commi 1 e 4 dell’articolo 20 del Codice della strada. Il comma 1 sancisce che “sulle strade di tipo A, B, C e D è vietata ogni tipo di occupazione della sede stradale, ivi compresi fiere e mercati, con veicoli, baracche, tende e simili”, mentre il comma 4 prevede che “chiunque occupi abusivamente il suolo stradale” è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da 168 a euro 674 euro.
«In realtà di euro ne abbiamo pagati 134,60, perché lo abbiamo fatto ento i 5 giorni dalla notifica del verbale, datato 23 settembre - spiega Maria Santin -, forse sbagliando, perché, da quanto abbiamo appurato, all'Ufficio tavolare e in Comune, la proprietà della sponda è del Demanio e non siamo riusciti ancora a sapere se il Comune è incaricato formalmente della gestione dell’area. Ho pensato che “ok hanno ragione loro” e ho pagato, pur ritenendo che avrei potuto vincere il ricorso. Del resto, se ho attuato la mia protesta, l’ho fatto in modo sempre civile e per chiedere che questo tratto di via abbia di nuovo un servizio pubblico essenziale, vista la pericolosità rappresentata dalla vicinanza del canale».
Soprattutto nel periodo invernale, quando le giornate sono più corte, il buio è fitto e la nebbia è un'ospite frequente di una zona agricola e isolata. «Ci sono stati furti nelle imbarcazioni e tentativi di furti nelle abitazioni, inoltre», aggiunge Maria Santin, che non era la sola a chiedere il ripristino dell’illuminazione, visto che la lettera inviata al Comune attorno al 10 settembre era firmata da altre 13 famiglie.
«Rimaniamo in attesa, anche se non so quanto fiduciosa, nonostante il Comune di San Canzian d’Isonzo ora abbia qualche euro in più, sufficiente, credo, a comprare almeno un nuovo palo, se non il corpo illuminante», conclude la residente di via Due fiumi, per nulla scoraggiata dagli ultimi sviluppi.
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