«Terna, a rischio il sistema produttivo»

La Regione dopo la sentenza sull’elettrodotto: «Situazione sconcertante». Cgil e Cisl chiedono un incontro a Serracchiani
Il cantiere di una struttura dell'elettrodotto
Il cantiere di una struttura dell'elettrodotto

TRIESTE. Cgil e Cisl regionale additano i posti di lavoro a rischio e ribadiscono l’importanza dell’elettrodotto Redipuglia-Udine Ovest per l’economia regionale, in chiave di approvvigionamento più sicuro e abbattimento dei costi di produzione, chiedendo un incontro urgente con la governatrice Debora Serracchiani. Ed è la Regione stessa che in una nota definisce «sconcertante» la situazione creatasi con la sentenza del Consiglio di Stato che ha accolto i ricorsi presentati da sette Comuni e da comitati di cittadini. Col risultato di fare annunciare a Terna spa l’immediata messa in sicurezza dei cantieri e sospensione dei lavori.

L’assessore regionale all’Energia Sara Vito ha parole precise: dalla vicenda «potrebbero derivare danni gravi per tutto il Fvg e per lo stesso territorio interessato dall’opera. Con un’infrastruttura quasi del tutto realizzata, coi vecchi piloni in piedi e con una totale incertezza dei tempi per i futuri sviluppi, la Regione non può che esprimere preoccupazione». Dopo un percorso «lungo e complesso oggi ci troviamo un'opera quasi del tutto realizzata e non in funzione, senza lo smantellamento dei piloni della vecchia linea e con una procedura amministrativa da riprendere dall'inizio in capo ai ministeri». Ministeri «cui va fatta risalire questa situazione». Ma non c’è solo la responsabilità di Roma: «Gli effetti ottenuti dai ricorrenti forse creano una soddisfazione immediata e per pochi, ma nella prospettiva possono andare addirittura nel senso opposto a quello auspicato», aggiunge Vito dopo che il sindaco di Palmaniva Francesco Martines aveva espresso «soddisfazione» per la sentenza.

Accolto il ricorso contro l'elettrodotto
Un elettrodotto

«Siamo consapevoli che non intervenire sulle linee elettriche, che con il passare del tempo diventano sempre più obsolete, significa mettere a rischio il sistema produttivo regionale e allo stesso tempo non ci consente di procedere alla demolizione di vecchie linee ormai inutili e invasive», aggiunge Vito: «Per questo la Regione ha accompagnato, per quanto di sua competenza, l'iter dell'opera attraverso più incontri con i Comuni». Vito però avverte: gli uffici della Regione stanno approfondendo tutti gli elementi a disposizione, ma «l'amministrazione regionale non può produrre alcuna azione in merito. Si tratta di un percorso giuridico che ha fatto il suo corso nella scorsa legislatura regionale e che - conclude l'assessore - riguarda il livello nazionale».

Cisl e Cgil, si diceva, si apprestano intanto a chiedere un incontro con Serracchiani. E anche con l’azienda, aggiunge il segretario regionale Cgil Franco Belci: «Vogliamo anche capire se per i lavoratori (circa 150, quasi tutti friulani di una cinquantina di imprese, ha fatto sapere l’azienda, ndr) sia possibile ricorrere agli ammortizzatori sociali. E spero che con Cisl e Uil ci sia una posizione unitaria. La Cgil ha sostenuto fin dall’inizio l’opera. Il rispetto dell’ambiente va sempre garantito, ma occorre distinguere fra livelli di potenziali rischi per la salute, inquinamento e mero impatto ambientale, come appare l’opera in questione», dice Belci. Che sottolinea come dopo il blocco dello stabilimento Fincantieri, la vicenda elettrodotto «mette in luce come norme mal scritte o questioni di forma rischiano di mettere in discussione posti di lavoro».

Il segretario regionale Cisl Giovanni Fania auspica che «il ricorso venga sbloccato il prima possibile». «Capiamo le posizioni personali di ciascuno, ma come sindacato non possiamo che lamentare come troppo spesso la burocrazia mette a rishio imprese e posti di lavoro, con gravissimo danno all’economia e all’occupazione. La Cisl Fvg andrà avanti a sostenere quella che secondo noi è un’opera necessaria», ripete Fania (da cui si discosta l’opinione del segretario provinciale Cisl Udine Roberto Muradore), «così come ci aspettiamo che vada avanti anche il piano energetico approntato dalla Regione, tra le leve di sviluppo del nostro territorio». (p.b.)

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