Teppismo a Roiano, in cinque a giudizio

Minacce di morte, danneggiamenti, diffamazioni: famiglia nel mirino. In ballo anche un incendio

Lasorte Trieste 22/05/08 - Roiano
Lasorte Trieste 22/05/08 - Roiano

TRIESTE. Teppismo a Roiano. Coltelli, tirapugni, minacce di morte, inseguimenti per le strade, fughe precipitose, danneggiamenti, sassate, diffamazioni, molestie.

Di questo “grappolo” di reati devono rispondere cinque imputati, rinviati a giudizio dal pm Pietro Montrone. Ecco i loro nomi: Alessandro Cavalli, Giuseppe Console, Federico Nocera, Denis Scandone, Paolo Cresevich. Il processo apertosi ieri davanti al giudice Enzo Truncellito prende in esame ipotesi di reato risalenti al 2008. Ma un secondo dibattimento sta per aprirsi su fatti più recenti sempre accaduti a Roiano: in dettaglio un incendio che l’accusa ritiene doloso.

In aula ieri gli imputati non si sono fatti vedere mentre era presente un nutrito gruppo di difensori: gli avvocati Mariano Tassan, Eleonora Sponza e Giulio Di Bacco. Per la famiglia presa di mira personalmente ed anche nelle proprietà sono invece schierati gli avvocati Andrea Frassini e Gianfranco Grisonich.

La prima vittima di questi episodi ha deposto ieri: si chiama Lorenzo Gioseffi e ha raccontato che Giuseppe Console all’inizio dell’aprile 2008 lo aveva minacciato di morte esibendo un coltello. Federico Nocera, secondo l’accusa, aveva invece in mano un “tirapugni” di metallo. Alessandro Cavalli aveva ribadito «che lo avrebbe fatto ammazzare». Ma non basta. Il giorno successivo a queste minaccioso incontro ravvicinato, Giuseppe Console e Federico Nocera, sempre secondo l’accusa, avevano rincarato la dose. Avevano circondato assieme a un certo Paolo, rimasto ignoto, la loro vittima e il primo dei tre con il coltello in mano aveva affermato «Ti dobbiamo parlare, questa volta non si tratta di una semplice minaccia ma di qualcosa di più».

«Stai attento perché se solo ti muovi te le do per la testa» aveva aggiunto l’ignoto Paolo. Ma Lorenzo Gioseffi era scappato e gli altri lo avevano inseguito lungo viale Miramare. «Chi si mette contro di me fa una brutta fine, il mio istruttore possiede una pistola e me la presterebbe se ne avessi bisogno».

Un altro episodio viene contestato a Giuseppe Console. Tra il 12 e il 13 luglio 2008 avrebbe danneggiato il box auto di proprietà della nonna di Lorenzo Gioseffi, Jolanda Bormioli, già insegnante di matematica al liceo Oberdan. Poco prima l’imputato aveva minacciato il nipote dell’insegnante. «Ti ammazzerò, adesso vado a prendere il coltello». Poi lo aveva offeso con parole da trivio. Gli episodi contestati sono una decina e il processo riprenderà a novembre. (c.e.)

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