«Tenere viva la passione per non invecchiare»
«Vivere il presente, minuto per minuto, cogliendo ciò che la vita offre, che per un architetto può semplicemente voler dire progettare una sedia, un tetto, uno scalone». Gigetta Tamaro Semerani, l’architetto triestino insignita ieri del “Premio di vetro – Elca Ruzzier”, riconoscimento che ogni anno la Commissione per le Pari opportunità del Comune attribuisce a una donna della città che si sia distinta nel mondo del lavoro, della cultura, delle arti, delle scienze e dello sport, ha spiegato così la sua gioia per essere la destinataria dell’edizione 2014 della targa. «Sono stata di recente alla Biennale di Venezia – ha ricordato – e ho sentito parlare di ritorno ai fondamentali dell’architettura. Ebbene è proprio questo il concetto, tornare ai fondamentali anche nella vita oltre che nella professione, per tenere viva la passione, una forza che ti permette di non invecchiare».
Il “Premio di vetro” fu assegnato per la prima volta nel 2007 e dal 2009 è dedicato a Elca Ruzzier, che fu componente della Commissione e svolse importanti attività nell’ambito dell’Associazione Goap. A salutare Gigetta Tamaro Semerani nell’affollata sala del Consiglio comunale una piccola folla di amici e colleghi, ai quali ha rivolto un saluto di benvenuto la vicesindaco Fabiana Martini. «Noi donne ancora oggi dobbiamo fare più fatica degli uomini per farci apprezzare – ha sottolineato – per far capire che sappiamo e possiamo fare le cose. La destinataria del premio – ha aggiunto Martini – è la perfetta testimone del fatto che, quando si vuole arrivare a un determinato traguardo, se si è animati dalla passione e dalla volontà, l’obiettivo può essere colto e l’essere donne non deve essere un ostacolo».
Ornella Urpis, presidente della Commissione, ha letto la motivazione del premio - «Per l’impegno, il genio, la ricerca, le architetture di Gigetta Tamaro Semerani» - ricordando poi le principali tappe della carriera dell’architetto. «Laureatasi a Venezia nel 1958, diventata assistente di Giancarlo De Carlo, maestro dell’architettura italiana, ha proseguito con l’insegnamento in numerose università europee e a Trieste. Gigetta Tamaro Semerani – ha continuato Urpis – è stata anche presidente dell’Ordine degli architetti e autrice di numerosi grandi progetti in città, in particolare nel campo dell’edilizia pubblica. Ma è stata anche protagonista di mostre di architettura in Italia e all’estero, operatrice culturale costante e appassionata. Consegnandole questo premio – ha concluso la presidente della Commissione – vogliamo anche indicare un chiaro modello di ispirazione e sprone per le nuove generazioni di giovani donne della nostra città».
Ugo Salvini
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