Tendopoli fuori dal Pronto soccorso in Fvg. Ricovero a Monfalcone per un caso sospetto: test negativo
Misura annunciata dalla giunta per non compromettere l’attività dell’emergenza. Salgono a tre i centri per la quarantena. Negativi i test sui 20 pazienti sospetti. Disposto l’isolamento obbligatorio per gli immigrati irregolari rintracciati in regione

TRIESTE. Tendopoli da installare all’esterno dei reparti di Pronto soccorso. E una rosa più ampia di strutture destinate ad accogliere pazienti in quarantena. Nel giorno del confronto con i sindaci per condividere una linea comune nei giorni dell’emergenza, la giunta Fedriga annuncia due ulteriori provvedimenti pensati per combattere il coronavirus. O almeno lo spettro di un contagio non presente, non fino a ieri sera (lunedì 24 febbraio), nella nostra regione. Nella mattinata di oggi, martedì 25 febbraio, si è registrato un caso sospetto a Monfalcone: all'ospedale San Polo è stato ricoverato un uomo che è stato subito sottoposto alle analisi. Il risultato è stato confortante: test negativo.
Tornando alle decisioni della Regione, ecco la nuova mossa per evitare di pesare sulla regolare attività dell’emergenza all’interno degli ospedali. La Regione Fvg, come fatto da altre amministrazioni, installerà tende all’esterno dei Pronto soccorso: «Partiremo da Trieste e Udine, ma contiamo di farlo dappertutto - spiega Massimiliano Fedriga -. Mentre i casi sospetti e quelli legati ad altre patologie andranno visitati in Ps, questi spazi aggiuntivi serviranno a separare i percorsi d’accesso».
Precauzioni estese, dunque. Perché «certezze assolute non esistono – rimarca il presidente –. Noi mettiamo però in campo tutte le misure umanamente possibili per arginare il problema». E anche per rassicurare le persone. «Non ha senso prendere d'assalto i supermercati, i generi alimentari ci saranno – dice ancora il governatore –. La paura della gente? È chiaro che chi ritiene di dover far scorta può farlo tranquillamente, ma eviterei l'ansia da acquisto d'alimentare, perché non abbiamo previsto la chiusura dei distributori».
In un contesto simile l’esecutivo si prepara anche all’eventualità di avere bisogno di centri per la quarantena e aggiunge all’ex caserma di Lazzaretto a Muggia e al castello di Tricesimo, già stati indicati domenica, anche le vecchie palazzine occupate dai militari dell’aeronautica a Pasian di Prato. Servono stanze con bagno. I tre siti ne offrono complessivamente 104.
A Muggia, nella base logistica di San Bartolomeo, trasformata dagli anni Novanta in un luogo di vacanza per ex dipendenti dell’esercito e loro familiari, se ne contano 41. Il sindaco Laura Marzi non ha competenza sull’immobile, che appartiene alla Difesa, ma informa che il sopralluogo di ieri dell’Azienda sanitaria e della Regione per la verifica dell’idoneità ha dato esito positivo e già da oggi la struttura dovrebbe risultare operativa in caso di necessità. Lo stesso a Tricesimo, dove si stanno predisponendo le 28 stanze della foresteria del castello e a Pasian di Prato, la novità emersa all’incontro con i sindaci, altre 35 camere per isolare i pazienti con sintomi da coronavirus. In un’area, tra l’altro, con vocazione sanitaria, dato che già ospita la base per l’elisoccorso regionale.
Prevenzione, insomma. Il concetto su cui insiste Massimiliano Fedriga: «Siamo una delle poche Regioni che agisce in questo modo». Nell’incontro con la stampa, il governatore ribadisce quindi i contenuti dell’ordinanza urgente che punta a ridurre la percentuale di rischio contagio e dunque, tra l’altro, dispone la chiusura per una settimana di scuole e discoteche, università, teatri e cinema.
Ma Fedriga allarga le barricate anti-virus guardando al confine. Da un lato il presidente della Regione, in stretto contatto con il governo Conte, comunica che su proposta appunto del Fvg, Luigi Di Maio, alla riunione odierna dei ministri degli Esteri dei Paesi confinanti, chiederà alle autorità slovene di avviare controlli di prevenzione sui passeggeri dello scalo di Lubiana. Secondo Fedriga esiste infatti «un problema concreto per il Fvg ed è legato a quanti, atterrati in quell’aeroporto, entrano in Italia attraverso i valichi confinari, in macchina o con i servizi bus di linea, eludendo ogni controllo».
E sempre dal governo, fa sapere ancora il leghista, è arrivato il via libera alla quarantena di immigrati irregolare che venissero rintracciati sul territorio regionale. Saranno i prefetti a decidere il luogo (verosimilmente i centri di accoglienza), ma è escluso che possano essere utilizzate le stanze di Muggia, Tricesimo e Pasian di Prato.
Dopo di che c’è anche da aggiornare sulla situazione sanitaria. In Fvg casi accertati non ne risultano, ma anche ieri non sono mancati i sospetti.
Prima su una ragazza di Lignano Sabbiadoro, le cui condizioni di salute avevano richiesto le opportune verifiche sanitarie. All’ora di pranzo l’assessore regionale alla Salute Riccardo Riccardi ha informato che il test coronavirus è risultato negativo, ma un altro test, nel pomeriggio a Cattinara, ha interessato una signora che si era presentata all’ospedale triestino con sintomi di influenza. E negativo è risultato anche il tampone a cui è stata sottoposta la cittadina cinese residente a Monfalcone in autoisolamento da giorni.
L’assessore parla di «una ventina di casi» monitorati, vale a dire di persone che, pur con test negativi, sono costrette alla quarantena, o nella propria abitazione o in strutture sanitarie, per avere in qualche modo avuto contatti con persone o zone a rischio. Cittadini che in ospedale, in condizioni normali, non ci sarebbero stati, ma che serve tenere sotto controllo ancora per un po’. Riccardi assicura comunque che i posti letto ci sono e spiega che andrebbe al contrario alleggerita la presenza al Pronto soccorso. In serata, poco dopo le 19, l’ultimo bollettino aggiornato del governatore: «Ad ora in Fvg non si registra alcun caso conclamato di coronavirus».
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