Telesca, visita “sotto assedio” «L’automedica? Falso problema»

Accolta da una trentina di esponenti del centrodestra che hanno inscenato una forte protesta, entrata da un ingresso secondario. «L’importante è che ci sia il medico sull’ambulanza quando serve»
Di Francesco Fain

«Ci si concentra troppo sull’automedica ma non è il mezzo bensì la presenza del medico a fare la differenza: questi può salire anche su un’ambulanza. E così sarà, qualora ce ne fosse bisogno».

Parole dell’assessore regionale alla Salute Maria Sandra Telesca in margine all’inaugurazione del nuovo centro Sla al San Giovanni di Dio, mentre all’esterno il centrodestra dava vita a una manifestazione contro i tagli e la riforma sanitaria. «Basta slogan. Basta continuare a urlare “Al lupo, al lupo”. L’automedica - la risposta di Telesca alle sollecitazioni dei cronisti - è soltanto uno degli elementi del trasporto in urgenza. I medici, qualora ce ne sarà bisogno, saliranno sull’ambulanza: altrimenti, continueranno a garantire il loro fondamentale apporto in Pronto soccorso. È un sistema più armonico e più funzionale che consente di avere a disposizione il personale medico laddove serve di più». Gli operatori sanitari saranno convinti da questa chiave di lettura? Il centrodestra sicuramente... no. Ignari delle risposte della Telesca, i vari (in ordine di intervento) Cisint, Ziberna, Sepuca, Oreti, Stasi Vascotto, Cagliari, Zorzenon e Germolizzi di “Italia Nuova” hanno espresso pesanti critiche alla riforma Telesca («La sanità isontina ha preso una deriva pericolosa fatta di tagli, ridimensionamenti, spoliazioni. È ora di dire basta»). «Contestiamo il metodo. Hanno sentito tutte le categorie mediche e infermieristiche ma hanno tirato dritto - ha tuonato Rodolfo Ziberna, consigliere regionale -. Non è possibile tagliare la sanità. Non è possibile tenere in piedi due cliniche universitarie e togliere l’automedica o l’acqua dalle corsie degli ospedali». A questo proposito il centrodestra ha raccolto già 1.500 firme contro «questa sanità» e la petizione continua.

Durissimo anche Ettore Romoli che non ha partecipato alla manifestazione del centrodestra ma era presente all’inaugurazione del Centro Sla e ha avuto modo di criticare la Regione alla presenza dell’assessore Telesca che non deve averla presa benissimo. «L’unica cosa certa della riforma sanitaria regionale è stata la chiusura del Punto nascita avvenuta prematuramente e sulla testa dei cittadini. Il centro prelievi de “La Salute” di Lucinico è fermo da mesi nonostante le rassicurazioni che la convenzione è pronta. E poi, non si può inserire il Centro Sla fra i successi dell’assistenza territoriale. Sono due cose diverse. Diversissime».

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