Telefonia, 2mila contenziosi in Fvg

Cause gestite dal Corecom regionale salite del 16% Un utente su due lamenta costi ingiustificati in bolletta

TRIESTE. Salassi ingiustificati in bolletta, modifiche unilaterali del contratto, ritardi nella fornitura dei servizi telefonici, operatori che non rispettano il diritto alla portabilità del numero di telefono. Sono oltre duemila i casi di contenzioso telefonico finiti nel corso del 2017 sulle scrivanie del Corecom Fvg: quasi il 16% in più rispetto all’anno precedente, con dati in aumento costante.

Addio roaming: le mosse degli operatori


Il Comitato regionale per le comunicazioni è nato nel 2001 come emanazione dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom): vigila sul rispetto della par condicio sotto elezioni e più in generale sulle attività dell’emittenza pubblica e privata, ma dal 2009 si occupa anche di dirimere le controversie tra utenti e gestori dei servizi di telecomunicazioni nel campo della telefonia, di internet e delle pay-tv. Davanti a un conflitto che le parti non riescono a risolvere autonomamente o attraverso le associazioni dei consumatori, il Corecom offre in modo gratuito un tentativo di conciliazione, che è peraltro obbligatorio prima di passare alle costose e infinite vie legali. Quest’anno sono state oltre 100mila le pratiche aperte in Italia, di cui 2mila appunto in Fvg.

Addio roaming a pagamento: finisce l’incubo di “Si Mobil”
epa06027793 A giant placard on European commission headquarters announces the end of mobile phone roaming fees in Brussels, Belgium, 14 June 2017. Mobile roaming charges across the EU are to finally end the latest on 15 June 2017. EPA/OLIVIER HOSLET


Nonostante la ridotta estensione della sua provincia, è Trieste a guidare la classifica delle istanze presentate nell’ambito telefonico: 836, pari al 40% del totale. A poca distanza si colloca la provincia di Udine (786), mentre Destra Tagliamento e Isontino totalizzano rispettivamente 298 e 142 reclami. Circa l’80% delle liti viene composto in prima istanza, quando il Corecom svolge una funzione di mediazione. Se così non avviene, si passa a un secondo livello, in cui l’agenzia pubblica diventa vero e proprio arbitro, esprimendosi sulla questione con un provvedimento definitivo e immediatamente effettivo. Un ruolo giudicato centrale da chi si rivolge al Corecom, se la customer satisfaction del 2016 registra l’87% di giudizi positivi sui tempi di risoluzione e il 95% di utenti che consiglierebbero ad altri di recarsi al Corecom in casi analoghi.

La casistica dei problemi relativi ai contratti per smartphone e utenze domestiche è sfaccettata, ma nel 50% dei casi (1.097 su 2.065 istanze) riguarda clienti che si lamentano per spese e fatturazioni non giustificate. Seguono 508 contenziosi per mancata o ritardata fornitura del servizio, 484 reclami per scarsa trasparenza contrattuale, 391 casi riguardanti l’interruzione della linea, spesso per mancato pagamento da parte gli utenti. E ancora 347 diffide per servizi non richiesti, 373 per questioni connesse ai costi di recesso, 167 casi di mancata portabilità. Il totale supera quello delle duemila istanze, perché una singola pratica può contenere più oggetti di controversia.

La maggior parte dei contenziosi riguarda i casi di clienti alle prese con bollette ritenute gonfiate. È accaduto all’imprenditore che si è visto contestare 15mila euro di mancati pagamenti per l’accidentale connessione del proprio cellulare alla rete dati di alcuni paesi sudamericani: conto salatissimo e tutte le utenze dell’azienda bloccate all’improvviso dal gestore, con inevitabili disagi. Decisamente meno onerosi sono invece gli addebiti “traditori” per chi rifiuta di pagare servizi aggiuntivi, magari rinnovati automaticamente di mese in mese, mai richiesti ma rendicontati ugualmente: tipico il caso della segreteria telefonica disattivata ma conteggiata lo stesso. E ancora i contratti stipulati da operatori di call center di terze parti, che chiamano per suggerire una nuova offerta ma che, nonostante un garbato rifiuto, attivano comunque l’opzione pur di incassare la provvigione dell’avvenuta vendita.

In molti frangenti le compagnie non lesinano poi intimidazioni nel confronto iniziale con l’utente, inviando ingiunzioni di pagamento non suffragate dai tabulati cui si dovrebbero riferire bollette con tariffe da fantascienza. Pratiche aggressive, come sono d’altronde aggressive le politiche commerciali per attrarre nuovi clienti. In un anno, fra rimborsi, storni, crediti e indennizzi, si muovono 440mila euro nel solo Fvg, suddivisi fra le oltre 1.300 pratiche per contenziosi relativi a somme di denaro contestate: una media di circa 300 euro a istanza, che nasconde tuttavia singoli casi di entità ben superiore.

Telecom primeggia fra gli operatori coinvolti, con 896 liti che la riguardano, seguita da Vodafone (323), Wind (303), Fastweb (188) e Tre (169). Attraverso il Corecom, i clienti possono anche domandare la riattivazione temporanea del servizio, in attesa di risolvere il dissidio: accade nei casi di morosità, interruzione dei servizi non interessati dal mancato pagamento e ritardo nell’allacciamento della linea o sua sospensione senza preavviso.

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