Telefoni muti e internet out: Valmaura torna al “passato”

Comunicazioni interrotte tra piazzale Cagni, via Flavia e Strada Vecchia dell’Istria a causa di un misterioso guasto. Residenti e commercianti sul piede di guerra
I condomini tra piazzale Cagni e piazzale Giarizzole (Lasorte)
I condomini tra piazzale Cagni e piazzale Giarizzole (Lasorte)

TRIESTE Completamente isolati e tagliati fuori dalla realtà circostante. Senza collegamenti telefonici e di rete internet ormai da quattro giorni, con tutte le conseguenze che si possono facilmente immaginare. Può accadere nell'epoca dell'ipertecnologia e della digitalizzazione? Ebbene si. È il vero e proprio incubo nel quale sono precipitati residenti e commercianti dell'area tra via Flavia, piazzale Cagni, via Mascagni e Strada Vecchia dell'Istria. Si parla di centinaia di utenze, tra rete fissa e contratti internet, che da martedì scorso non riescono più a comunicare ed a connettersi.

Ma cosa è accaduto? E qui viene il bello, perché sul problema aleggia una sorta di mistero. Non appena gli utenti hanno scoperto il guasto, si sono rivolti ai rispettivi gestori telefonici per avere tutte le spiegazioni del caso. E soprattutto le relative soluzioni. Ma le risposte che hanno ricevuto sono state alquanto vaghe. C'è chi ha parlato di un cavo tranciato in modo fortuito durante qualche scavo in zona. Chi ha ventilato un possibile danneggiamento ad una delle centraline dovuto ad atti vandalici. Ma soprattutto non è ancora ben chiaro come e quando il problema sarà risolto. Sembra ci vorranno ancora alcuni giorni. Si parla di fine mese. Fatto questo che continua a lasciare nell'incertezza e nell'ansia numerosi cittadini.

Sul piede di guerra in particolare i commercianti della zona, che devono fare i conti non solo con i problemi di carattere organizzativo, ma anche con quelli economici. «Sono senza parole. Siamo di fronte a una situazione incredibile e surreale - afferma Pierpaolo Torresini, titolare della Farmacia "Flavia", tra i primi a sollevare il problema -. Un guasto può indubbiamente accadere, ma non esiste che non vi siano spiegazioni chiare su quello che è accaduto, oltre ad una estrema incertezza su quando il problema sarà risolto. Essere "disconnessi" per una settimana di questi tempi è una follia. Non passiamo accettare i pagamenti bancomat e i nostri clienti non possono nemmeno contattarci al telefono per le comunicazioni urgenti».

Nel frattempo, proprio ieri pomeriggio alcuni operai della Telecom hanno provveduto a ripristinare almeno il servizio del Cup, il centro unico di prenotazione. «È già qualcosa, ma è una magra consolazione - rileva ancora Torresini -.Per tre giorni le persone non hanno potuto né prenotare né effettuare pagamenti per visite mediche ed esami importanti. Abbiamo dovuto rimandarli a casa. Spesso sono persone anziane che fanno fatica a camminare».

A denunciare le pesanti ricadute economiche è poi Alessia Vesnaver della rivendita tabacchi. «Una vicenda triste e penosa - commenta con amarezza -. Ci sentiamo poco considerati o meglio presi in giro. Questo guasto mi ha impedito di usare diversi servizi, dalle ricariche telefoniche al pagamento dei bollettini, passando per i voucher. Un danno da migliaia di euro. I conti in cassa in questi giorni non tornano e ho dovuto rimetterci di tasca mia». Problemi tecnici ed operativi anche per il salone "SB Parrucchieri" di via Mascagni. «Noi lavoriamo sempre con appuntamenti telefonici e in questi giorni è saltato tutto. Abbiamo perso tempo e lavoro, con alcuni clienti che non sono riusciti a contattarci e dunque sono andati altrove, senza contare i disagi dovuti al fatto che non funzionano i pagamenti con bancomat e carte di credito - raccontano le titolari Alessandra Rodinis e Barbara Antoni -. Un danno organizzativo ed economico rilevante, che si somma ad un contesto già di per sé complicato a causa della crisi».

Pensieri condivisi da Paolo Bonetta, del negozio di ottica "Optikrom" di via Flavia. «Un disagio pazzesco ed un disservizio enorme - commenta -. Abbiamo problemi con l'intera gestione del lavoro, dal rapporto con i clienti a quello con gli uffici. Ma il mio pensiero va alle tante persone anziane che abitano in questo rione popoloso e che magari hanno solo il telefono di casa per comunicare e che adesso sono in difficoltà soprattutto per le possibili emergenze. In casi come questi ad essere colpite sono sempre le fasce più deboli ed indifese della popolazione».

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