Telecamere e vigilantes anti-aggressione sui bus
Cinque corriere extraurbane sono già dotate di telecamere che verranno attivate in tempi brevissimi. Le prossime sette acquisizioni di mezzi avranno gli impianti di videosorveglianza già in dotazione.
A rivelarlo il presidente dell’Azienda provinciale trasporti (Apt) Paolo Polli che getta acqua sul fuoco della polemica innescata dal sindacato Usb. Come si ricorderà, tutto nasce dalle cinque aggressioni cui sono rimasti vittima altrettanti autisti delle corriere e dei bus urbani di Apt. Ieri, sulle pagine di questo giornale il coordinatore regionale dell’Usb aveva tuonato: «È da anni che sollecitiamo le Aziende di trasporto regionali a fare qualcosa. Sono stati sensibilizzati i prefetti e le forze dell’ordine affinché venga “messo in sicurezza” il servizio. Non è possibile che gli autisti rischino in questa maniera», spiegò Willy Puglia, coordinatore regionale dell’Usb. «L’elemento grave è che queste aggressioni avvengono non all’esterno degli autobus ma all’interno. Tutte le nostre sollecitazioni sono cadute nel vuoto perché le Aziende non hanno voluto investire risorse per la sicurezza. Un esempio? Si potevano mettere a disposizione degli autisti speciali cabine protette ma ciò non è stato fatto».
Ma Apt rispedisce al mittente le accuse formulate, peraltro, da un sindacato - fa notare l’Azienda - che ha una rappresentatività assolutamente limitata fra il personale operante. «Già oggi tutti i mezzi hanno una separazione fra autisti e utenze: alcuni bus hanno in dotazione anche una sorta di cabina. Ancora più protette sono le postazioni sulle corriere che coprono i tragitti extraurbani: ci sono le protezioni e, in alcuni, casi anche delle cabine chiuse. Dobbiamo, nel contempo osservare, che chiudere una cabina significa togliere una possibile via di fuga in caso di incidente. Detto questo - argomenta Polli -, su 5 mezzi extraurbani, ci sono già le telecamere che sarà nostra cura attivare al più presto. Inoltre, i prossimi sette acquisti avranno i dispositivi di videosorveglianza incorporati».
Ma l’Azienda provinciale trasporti sta pensando ad ulteriori forme di controllo che si affiancheranno a quelle già attive oggi. «Affideremo a personale esterno di vigilanza il compito di verificare i titoli di viaggio (leggi: biglietti) e di tutelare la sicurezza degli autisti ma anche degli utenti». Insomma, si pensa di introdurre una sorta di vigilantes che renderanno meno rischioso il lavoro degli operatori che guidano bus urbani e corriere extraurbane. È un progetto ancora in fieri, per il quale Apt sta facendo gli opportuni approfondimenti.
Sempre ieri, Franco Zotti, autista di Apt, anche lui rappresentante sindacale di Usb e consigliere provinciale della Lega Nord, aveva lanciato una proposta: «Perché non si dotano gli autisti dello spray al peperoncino? Potrebbe essere l’uovo di Colombo anche perché funzionerebbe soprattutto da deterrente. L’eventuale aggressore, sapendo che l’autista è dotato di un dispositivo di autodifesa, ci penserebbe su non una ma almeno cento volte prima di aggredire il personale. Perché non pensiamo ad una soluzione simile? Io la propongo e la getto sul tavolo». La risposta? Apt non prende nemmeno in considerazione una simile prospettiva anche in considerazione del fatto che sono in arrivo le telecamere e nuove forme di vigilanza.
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