Teddy Reno, settant’anni sul palcoscenico

Lunedì al Rossetti di Trieste “el mulo Ferucio” festeggia la sua lunghissima carriera, che prosegue ancora con successo

TRIESTE. Teddy Reno celebra 70 anni di carriera con un recital che porterà in giro per l'Italia e all'estero. E ha scelto Trieste per l'anteprima nazionale. “El mulo” Ferruccio, come ama farsi chiamare Ferruccio Merk-Ricordi nella città dove ha trascorso i primi vent'anni, ripercorrerà la sua lunga e brillante carriera lunedì al Politeama Rossetti con lo spettacolo “My way, il settantennale di Teddy Reno”.

«Qui in realtà festeggio l'ottantennale: a 8 anni ho cantato come solista nel coro della scuola elementare Ugo Polonio e voglio ripetere la mia prima “cantatina” nel punto di allora».

Tra 4 mesi Reno festeggerà 88 anni con un concerto proprio a Trieste “sperabilmente in piazza Unità”. Accompagnato dalla pianista Sylvia Pagni su basi dell'Orchestra N.O.A., in due ore e mezza eseguirà, oltre ai suoi, successi di Sinatra e Becaud cantando in quattro lingue. «La mia voce è rimasta la stessa, anzi migliora con gli anni». E presenterà la showgirl emergente Elisa Riccitelli.

«Il mio cammino – ricorda - comincia nel '46 come crooner nella Trieste amministrata dal Gma. A Codigoro, dove ci eravamo rifugiati, ascoltavo sempre la radio “nemica” scoprendo lo swing e imparando le canzoni. La Teddy Foster Band che doveva suonare per le truppe angloamericane rimase senza cantante. Mi offrii io».

Lo show si snoda come uno spettacolo tv tra aneddoti e musica corredato da foto e filmati. Non mancherà un ricordo di Lelio Luttazzi “scoperto al pianobar de l'Hotel de la Ville e convinto a seguirmi a Milano come mio braccio destro alla Cgd. Per otto anni siamo stati insieme 24 ore al giorno e quando tornavo a Trieste dormivo da lui: un fratello. Al Rossetti mostrerò per la prima volta il duetto con Lelio in “Vecchia America”».

La mostra “Lelioswing” «è una fortunata coincidenza: mi sentirò ancora vicino a lui». Reno ha due anime: cantante e attore con 29 pellicole all'attivo, tra cui tre al fianco di Totò e talent scout, che scoprì tra gli altri, oltre alla futura moglie, Dorelli, Baglioni, Shapiro.

La serata si conclude «con un ricordo della storia con Rita Pavone, la famiglia, i figli: la mia vita si divide tra prima e dopo Rita». Una vita di grandi incontri (il cancelliere tedesco Adenauer, Frank Sinatra) e intuizioni come aver ottenuto da Nino Rota di modificare da valzer a shuffle “La pappa col pomodoro”. O l'aver ideato la “Festa degli sconosciuti”. Una delle più grandi emozioni «essere ricevuto da Papa Francesco con Rita e i figli e aver cantato per lui. Abbiamo scoperto che è fan di Rita, ci ha telefonato lui stesso la vigilia di Natale e le ha chiesto di autografargli il cd».

A Sanremo «avevo mandato una canzone scritta da Rita e Sylvia: mi sembrava un bel pezzo melodico moderno molto adatto alla mia voce, ma la commissione l'ha scartato. Farò un appello al pubblico: chiederò di applaudire solo se la canzone piace molto».

Per il rilancio della canzone italiana nel mondo, ha ideato un concorso in cinque continenti che ha ottenuto il patrocinio del ministero degli Esteri. La finale europea si dovrebbe svolgere a Trieste e la finalissima a Milano in occasione dell'Expo.

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