Teddy Reno, in anteprima a Trieste la canzone per il Papa

“El mulo” Ferruccio festeggia i 70 anni di carriera. In scaletta tutti i successi e la chicca del brano ispirato dopo l’incontro con Bergoglio
Papa Bergoglio con Teddy Reno e Rita Pavone
Papa Bergoglio con Teddy Reno e Rita Pavone

«Buongiorno, è lei la signora Rita Pavone? Sono da sempre un suo ammiratore e volevo esprimerle tutta la mia stima e apprezzamento». Dopo aver ringraziato lo sconosciuto fan per le sentite parole, la cantante domanda all’anonima voce che l’ha cercata sul telefono fisso della sua abitazione in Svizzera, il nome. «Mi chiamano papa Francesco», risponde allora il cortese interlocutore. «Mi perdoni, ma alla vigilia di Natale questo mi sembra uno scherzo di cattivo gusto», controbatte un po’ seccata la Rita nazionale. «Mi creda signora, l’ho vista in Argentina tanti anni fa quando ha cantato al Luna Park».

Il riferimento al famoso Stadium Luna Park di Buenos Aires in cui si era esibita negli anni ’60, è il non trascurabile dettaglio grazie al quale la Pavone realizza che la voce dall’inflessione spagnola all’altro capo del telefono, appartiene proprio a Jorge Bergoglio. E difatti, all’inaspettata telefonata segue a stretto giro di posta la lettera scritta a mano da Bergoglio, in cui esprime il desiderio di conoscere di persona la cantante e il marito.
Teddy Reno ripercorre divertito e ancora molto emozionato le fasi salienti che hanno preceduto l’invito in udienza privata dal pontefice lo scorso febbraio assieme alla moglie Rita e ai figli Alex e Giorgio. «Un’emozione indescrivibile che rimarrà per sempre nei nostri cuori. Abbiamo avuto il grande privilegio di conoscere personalmente un uomo straordinario e anche di aver cantato per lui», spiega il cantante triestino, al secolo Ferruccio Merk Ricordi, che quest’estate festeggia l’ottantottesimo compleanno e i 70 anni di carriera. Costellata di successi e riconoscimenti come cantante, attore, produttore discografico e talent scout, che ha lanciato, tra gli altri, Johnny Dorelli, Claudio Baglioni, Renato Zero e, naturalmente, Rita “Pel di carota” Pavone.

Compleanno e carriera che festeggerà lunedì sera alle 21 sul palco di piazza Verdi con “My way: il settantennale di Teddy Reno”, un recital-talk show accompagnato al pianoforte da Sylvia Pagni, che “el mulo” Ferruccio vuole condividere con la sua città del cuore. Per ripercorrere lungo il pentagramma gli esordi verso la fine degli anni ’40 da crooner nella Trieste del Gma, seguiti da una fulgida e longeva carriera nel mondo dello show business che lo ha portato, assieme alla moglie Rita (di cui è manager), in tutto il mondo. Canzoni, aneddoti, incontri eccellenti - dal cancelliere tedesco Adenaurer a Sinatra - frammenti di vita familiare. E naturalmente, ciliegina sulla torta, la grande emozione dell’appuntamento con il pontefice lo scorso 12 febbraio, incontro da cui è nato il brano dedicato a papa Francesco “Uno come noi”, scritto a quattro mani con Sylvia Pagni, che ne firma l’arrangiamento musicale.

Nel corso della serata Teddy Reno proporrà al pubblico la canzone in anteprima assoluta, in anticipo sull’uscita del cd (in italiano, francese, spagnolo, tedesco e inglese) a fine ottobre, la cui prima copia verrà recapitata direttamente all’illustre primo inquilino del Vaticano. «L’udienza è stata informale e rilassata - ricorda ancora Teddy Reno - abbiamo parlato di musica, della carriera di Rita e mia, e lui ricordava perfettamente alcuni dei nostri brani di successo. Difatti ho anche cantato per lui “Addormentarsi così”, canzone che è stata per anni una super hit in Argentina». Prima di lasciare il salone delle udienze, il papa aveva scherzosamente “commissionato” in spagnolo a Teddy Reno una canzone: «Pero la proxima vez tendra que cantarme un tango argentino a la manera de los grandes tangueros como Carlos Gardel» (La prossima volta dovrà cantarmi un tango argentino alla maniera dei grandi tangueri come Carlos Gardel).

Un invito e una richiesta prontamente esauditi con la canzone che riflette la forte carica empatica del pontefice, come suggerisce il verso “papa Francesco è uno come noi, che quando parla ti dice buongiorno, buonasera, buon appetito”. In altre parole, di una semplicità disarmante tanto è vero che, mentre la famiglia Merk Ricordi stava lasciando la sala, il pontefice ha rincorso Rita Pavone per chiederle se poteva autografargli il doppio cd che la cantante gli aveva portato in dono.
 

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