Tecnologie biomedicali, a Trieste via libera al nuovo istituto post-diploma

Scuola per tecnici superiori inserita nel piano regionale, da creare una Fondazione pubblico-privato. L’assessore Pino: scelta legata a esigenze produttive del territorio. Sede al Volta, tempi di attivazione da definire
Di Giulia Basso
sterle trieste studenti del volta all'uscita della scuola pregasi gentilmente di conservare queste foto alla c a dott livio missio grazie
sterle trieste studenti del volta all'uscita della scuola pregasi gentilmente di conservare queste foto alla c a dott livio missio grazie

Dopo il Kennedy di Pordenone e il Malignani di Udine, anche Trieste potrà avere il suo Istituto tecnico superiore (Its), una scuola speciale di tecnologia di livello postsecondario per la formazione di tecnici superiori nelle aree tecnologiche strategiche per lo sviluppo economico e la competitività in Italia.

È questa la novità contenuta nel nuovo Piano triennale per gli istituti tecnici superiori, il sistema di formazione tecnica superiore e i poli tecnico-professionali approvato nei giorni scorsi dalla Giunta regionale.

L’obiettivo al quale la giunta regionale permette ora di puntare è quello di completare un importante tassello nel campo della formazione post diploma in Friuli Venezia Giulia: all’Its per le tecnologie dell'informazione e della comunicazione di Pordenone e a quello per le nuove tecnologie per il made in Italy di Udine, si aggiungerà un terzo Its nell’area “nuove tecnologie della vita”, che formerà tecnici specializzati nell’ambito dell’elettronica diagnostica e biomedicale. La sede individuata per questo nuovo Its, che si aggiungerà ai 59 già presenti nel nostro Paese, è l’istituto tecnico Volta. «La scelta non è casuale - spiega l’assessore provinciale all’istruzione Adele Pino - ma si lega strettamente alle necessità delle realtà produttive presenti nel nostro territorio, che nell’Area science park riunisce aziende specializzate nel settore delle biotecnologie».

Sui tempi però l’assessore Pino non si sbilancia: impossibile a oggi sapere se il nuovo Its potrà partire o meno già con il prossimo anno scolastico. Per costituire il nuovo istituto sarà necessario istituire infatti una fondazione che dovrà coinvolgere gli enti locali, Provincia in primis, e il mondo dell’impresa e della ricerca. Si tratta di attivare dunque una compartecipazione pubblico-privato, con un investimento da parte del privato stesso. Il sostegno di Confindustria regionale c’è già: «La proposta – spiega l’assessore regionale all’istruzione Loredana Panariti - intende soddisfare le esigenze espresse dal territorio regionale, evidenziate nelle ultime sedute del Tavolo regionale di concertazione da parte di Confindustria regionale, così da soddisfare il fabbisogno di tecnici superiori con competenze in tema di produzione e manutenzione di apparecchiature e dispositivi diagnostici e biomedicali».

«Si tratta di un’opportunità importante – prosegue Pino – in termini di ricaduta occupazionale, un atto concreto che offrirà ai giovani diplomati una valida alternativa al percorso universitario e formerà tecnici superiori nel campo della ricerca tecnologicamente avanzata, con uno stretto collegamento con il mondo aziendale: si tratta di una modalità di formazione di tecnici altamente specializzati attiva da tempo in Germania e nei Paesi del Nord Europa».

Prerequisiti essenziali per l’accesso al biennio di specializzazione post diploma saranno la conoscenza della lingua inglese e dell’informatica.

Più prudente la dirigente scolastica del Volta, Clementina Frescura, che spiega: «Non abbiamo ancora avuto alcuna conferma ufficiale in merito, ma si tratta certamente di un progetto che ci interessa molto, sul quale stiamo lavorando da tempo. Abbiamo infatti già attivato una collaborazione con l’Area di Ricerca per l’avvio di un percorso di elettronica in ambito biomedicale, che è già partito in quest’anno scolastico con la creazione di un nuovo indirizzo di studio specialistico per gli alunni del terzo anno del Volta».

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