Tecnico triestino morto negli abissi dell'Angola: rientrata la salma

L'annuncio dell'avvocato della famiglia di Wolfrang Galletti. Possibile una nuova autopsia
Wolfrang Galletti
Wolfrang Galletti

TRIESTE «La salma di Wolfrang Galletti è giunta lunedì sera (20 gennaio, ndr) intorno alle 23 a Trieste. Procederemo alla traduzione dei documenti relativi all'autopsia svolta in Angola e decideremo se effettuare un nuovo esame autoptico». È quanto annuncia l'avvocato Andrea Piras, legale della famiglia del 43enne tecnico triestino morto il 27 dicembre scorso mentre stava lavorando ad un impianto a largo delle coste angolane.

In base a quanto si apprende nei giorni scorsi i familiari hanno comunicato alla Procura di Trieste quanto avvenuto con un atto formale in modo tale potere consentire l'apertura di un fascicolo di indagine.

«In queste ore - aggiunge Piras - stiamo raccogliendo il materiale inviato dall'Angola e il referto dell'esame autoptico svolto nei giorni scorsi».

In base a quanto fino ad esso ricostruito Galletti sarebbe rimasto schiacciato da una conduttura posizionata a circa 80 metri di profondità. Resta da chiarire la dinamica di quanto avvenuto intorno alle 22 del 27 dicembre scorso e cosa ha causato l'improvviso movimento della conduttura.

Resta un mistero il crollo del tubo che ha ucciso il tecnico triestino in Angola

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