Teatro Stabile, mossa anti-crisi: l’abbonamento si paga a rate
TRIESTE Quando i tempi si fanno duri, anche i duri cominciano a rateizzare. La novità della stagione 2011/2012 al Rossetti, il direttore artistico Calenda non la dice subito. Lascia che a parlare siano il sindaco Roberto Cosolini, il suo assessore alla cultura Andrea Mariani, il rappresentante del main partner, la Fondazione CRTrieste, Renzo Piccini.
Poi, nel giorno in cui lo Stabile regionale presenta il progetto dei prossimi 8 mesi, è lui stesso a inerpicarsi nella lunga illustrazione dei 51 titoli in cartellone. Infine tocca al direttore organizzativo, Stefano Curti, svelare la novità.
Arriva l’abbonamento a rate. Dal portafoglio magro che tutti (o quasi) ci ritroviamo in tasca - ragionano in teatro - non dev’essere facile far uscire in una volta sola un paio di biglietti da 100 euro da destinare agli spettacoli della prossima stagione. E se è vero che questa è la crisi più nera dal dopoguerra in poi, tanto vale giocare sulle formule del tempo della ricostruzione.
Ecco dunque il teatro a rate: «pagamento mensile, perché anche in tempo di crisi il teatro rimanga un bene accessibile». Versamenti da un minimo di 14 a un massimo di 72,75 euro per 8 mesi. Mezzo caffè in meno al giorno. Non è un grande sacrificio. Fa bene alla salute. E anche all’intelligenza.
Il cartellone riprende i temi e le strategie artistiche delle scorse stagioni, riproponendo artisti e spettacoli che infondono sicurezza. Come Marco Paolini che l’11 ottobre apre la stagione con “Itis Galilei”. La sezione della prosa allinea gli altri teatri pubblici italiani, riportando a Trieste i loro campioni istituzionali (Franco Branciaroli con “Servo di scena”, Alessandro Gassman con “Roman e il suo cucciolo”, Gabriele Lavia con gli intramontabili “Masnadieri”, Umberto Orsini con un Brecht del 1941, che aveva decisamente anticipato Berlusconi, “La resistibile ascesa di Arturo Ui”).
Sempre magnetica, c’è la sezione dei musical, assieme a quella dei grandi eventi, e poi un cartellone di danza che svaria dal divertimento dei Ballets Trockadero (quei maschi col tutù che tornano per sbarellare sulle punte) al rigore della compagnia di ballo più citata al mondo, il New York City Ballet.
Ci sono eventi speciali che vedono tornare gli Stomp, con bidoni e scope a battere il ritmo, e la ripresa di “Lei dunque capirà” di Magris con Daniela Giovanetti, in partenza per New York dove lo spettacolo sarà ospite dell’Istituto Italiano di cultura. C’è infine la sezione “Altri percorsi”, sempre ospitata nella Sala Bartoli, che quest’anno mostra un sensibile calo di qualità.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Il Piccolo