Tavolo della verità sulla riconversione Burgo

Convocati dal governo azienda, Regione, sindacati. L’incognita della nuova linea produttiva

DUINO AURISINA. E’il tempo di indicazioni più precise e di un piano industriale concretamente perseguibile: i sindacati sperano che l’odierno appuntamento ministeriale allo Sviluppo Economico serva a comprendere le prospettive di rilancio e di riconversione della Cartiera Burgo a San Giovanni di Duino.

Sperano insomma di non fare una trasferta a vuoto in via Molise, dove sono stati convocati stamane nella sala commissioni del V piano alle ore 11 da una lettera di Giampietro Castano, responsabile delle vertenze nazionali di maggiore impatto.

Tre gli attori convocati: Regione Fvg, azienda, sindacati. La Regione sarà rappresentata dall’assessore al Lavoro Loredana Panariti. Il gruppo cartario relazionerà con l’amministratore delegato Ignazio Capuano, accompagnato dal capo del personale Franco Montevecchi. Le organizzazioni sindacali schiereranno le segreterie nazionali di Slc-Cgil, Fistel-Cisl, Uilcom, a loro volta supportate dai territoriali e dalle “rsu” residue (quelle cisline si sono dimesse in febbraio).

Il tavolo riguarda specificamente la situazione della Cartiera del Timavo a un mese e mezzo dal rinnovo del contratto di solidarietà, rinnovo scattato dallo scorso 1° febbraio che copre 124 esuberi su un organico di 348 addetti. Un anno è trascorso invano, nella non esaudita speranza che il nuovo vertice Burgo, subentrato nella primavera 2016 all’ad Paolo Mattei, desse il là alla riconversione della “linea 2” dalla vecchia produzione di “patinatino” editoriale al più remunerativo “cartoncino”. In ottobre l’a.d. Capuano, manager di fiducia del pool di banche creditrici che governa il gruppo, aveva chiesto sei mesi per dare una risposta: investimenti e partner industriale per l’operazione. Il semestre è in scadenza e quindi i sindacati si attendono risposte operative, anche perchè la decisione finanziaria sull’investimento, il coinvolgimento della Regione, la commessa dell’impianto non si sbrigano in pochi minuti. E il secondo contratto “solidale” evaporerà tra dieci mesi.

Preoccupa il fatto che la cartiera abruzzese di Avezzano abbia sopravvanzato la “collega” triestina nelle tempistiche di riconversione. Quanto spazio resta perchè la “linea 3” non si rassegni al ruolo di superstite?

(magr)

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