Tattoo a sfondo nazista sul pugile in locandina a Trieste, Municipio nella bufera
TRIESTE. Un “nazipugile” imbarazza il Comune di Trieste. Chi segue le cronache triestine potrebbe trovare assonanze nelle vicende degli ultimi anni, ma al centro delle polemiche stavolta c’è la locandina della “Trieste Boxe Night” che si svolgerà il 15 marzo al Palachiarbola: vi figura in primo piano Michele Broili, un pugile rasato a zero e coperto di tatuaggi a tema Terzo Reich. A fianco compare il logo del Comune, che patrocina, e che l’opposizione accusa ora di «sdoganare il nazismo». L’assessore allo Sport Giorgio Rossi corre ai ripari: «È sfuggito, ho chiesto agli organizzatori di toglierlo e loro l’hanno fatto».
Non è la prima polemica di questo genere in cui il Comune incappa di recente: prima la conferenza a palazzo Gopcevich organizzata da realtà vicine a Casapound, poi la conferenza per il Giorno del Ricordo in cui si propugnava la tesi che gli sloveni si fossero bruciati il Balkan da soli, e ora la “Trieste Boxe Night”.
L’evento è organizzato dall’associazione pugilistica Ardita (fondata dall’ex segretario forzanovista Denis Conte e con Fabio Tuiach tra i suoi nomi di punta), che per l’occasione ha realizzato un manifesto su cui campeggia appunto Broili. Come rilevato da Paolo Berizzi sulle pagine di Repubblica, il pugile ha tatuato sul petto un bel pot-pourri nazista: il doppio fulmine delle Ss, un Totenkopf (la testa di morto simbolo delle guardie hitleriane), la sigla del Veneto Fronte Skinhead e la scritta “Ritorno a Camelot”, noto raduno neofascista veneto. C’è anche un 88, numero amato in area neonazi poiché corrisponde alla ripetizione dell’ottava lettera dell’alfabeto, “h”, e vale quindi come acronimo per “Heil Hitler” (volendo, anche “Heinrich Himmler”, due piccioni con una fava).
Veder circolare tutto questo nazismo dermatologico sul retro dei bus di Trieste Trasporti, con tanto di logo del Comune, ha fatto saltare la mosca al naso al Partito democratico. Attacca la segretaria Laura Famulari: «Chiediamo alla giunta di assicurare che è stato fatto un grossolano strafalcione e che prenderà le distanze dalla manifestazione sportiva».
Aggiunge ancora: «Ci sono dei precedenti preoccupanti, dal saluto romano del sindaco in diretta televisiva, all’accoglienza riservata al convegno di Forza Nuova, fino alle polemiche suscitate dal comportamento del Comune in occasione della mostra sulle leggi razziali, quando a proposito della locandina è stato spiegato che “coorganizzare significa condividere le cose e non imporle”». La capogruppo Fabiana Martini scrive: «Nazismo sdoganato a piene mani. Ulteriore conferma dei generi apprezzati dalla maggioranza».
Come spesso di recente, la patata bollente è in mano all’assessore Rossi: «È davvero sfuggito. Avevo chiesto all’Ardita di toglierlo prima ancora che mi venisse segnalato. E l’hanno fatto, il soggetto è stato eliminato e non comparirà più sui manifesti».
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