Tasse "in comune": alleanza fra Trieste e Gorizia nel segno di Esatto
TRIESTE Esatto va in trasferta. Per oltre quindici anni la spa, posseduta al 100% dal Comune di Trieste, ha condotto un’esistenza eminentemente “tellurica” all’ombra del Municipio triestino, adesso si prospetta il colpo di vita: gestire esazione dei tributi e relative procedure coattive per la civica amministrazione di Gorizia. Incassi e pignoramenti dei morosi: barba e capelli.
Mercoledì 13, il giorno prima di San Valentino, l’avvocato Dario Obizzi, assessore forzista al Bilancio nell’esecutivo di Rodolfo Ziberna, ha incontrato Francesca De Santis, anch’ella forzista e titolare delle Partecipate nella giunta Dipiazza. Hanno proseguito il lavoro che era già stato avviato da Maurizio Bucci, predecessore della giovane assessore: valutare modalità, condizioni, convenienze dell’export di Esatto nel capoluogo isontino.
Ziberna è intenzionato a girare pagina in merito al delicato tema degli incassi tributari e ha vagliato con i suoi collaboratori l’ipotesi triestina. Doppiamente interessante, anche perché il primo cittadino goriziano non ama riassetti istituzionali che vedano la Santa inghiottita dal capoluogo regionale. Ma in questo caso sembra prevalere la necessità tecnico-finanziaria e la collaborazione con Trieste non verrebbe letta nella pericolosa chiave annessionistica.
Obizzi ha portato seco un prospetto di cifre, che ora è allo studio del responsabile dell’area finanziario-tributaria del Comune triestino, Vincenzo Di Maggio, il quale ha chiesto un paio di settimane per esaminare il dossier. «Aspetto di conoscere - commenta Francesca De Santis - il parere degli uffici ma soprattutto quello dell’azienda, che deve dirci se sul piano organizzativo e operativo è in grado di affrontare l’impegno goriziano o meno». Il presidente di Esatto, l’avvocato forzista Andrea Polacco, ritiene lo sbarco sulle rive dell’Isonzo «una bella prospettiva» e il direttore Davide Fermo condivide il giudizio del suo jefe. La città ha 35 mila abitanti ed è capoluogo di provincia, lo si può definire un obiettivo di prestigio. Ciò premesso, l’operazione-Gorizia è tutta da costruire. Finora il ragionamento si è svolto su un piano squisitamente politico, che, qualora abbia fausto esito, andrà declinato nella realtà societaria e lavorativa. Tanto per cominciare, affinché svolgere i suoi compiti nella città isontina edizione “in house”, Esatto - ricorda Polacco - dovrà contenere una partecipazione del Comune goriziano. Al momento la società è interamente controllata dal Municipio triestino, si tratterà quindi di ritagliare una quota azionaria da dedicare a Gorizia: già, ma di quanto?
Senza contare gli organi sociali, che la legge Madia ha reso piuttosto impermeabili alle alchimie geopolitiche: il consiglio di amministrazione si limita a tre scranni, attualmente presidiati da Polacco, dal commercialista Piero Colavitti (indicazione dipiazzista) e dalla neo-nominata Rossana Faggioli (Fratelli d’Italia). Il collegio di revisione è composto dal presidente Giuseppe Righi, dai sindaci Barbara Segariol e Fabrizio Russo. Chi mollerà il seggio ai futuri soci goriziani? —
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