Tassa sul catechismo Il parroco: «Non paga chi è in difficoltà»

Protesta dei genitori. Una quota è dovuta anche a Fiumicello ma è comprensiva dell’uso del Ricreatorio

di Elena Placitelli

CERVIGNANO

Catechismo a pagamento, scoppia la polemica nella Bassa friulana. Troppi e inopportuni 25 euro per alcune famiglie di Cervignano che si sono lamentate per la decisione della parrocchia di San Michele di far pagare materiale e spese vive del ricreatorio. Visti i costi che già bisogna spendere per mandare i figli a scuola, la quota per il catechismo non è stata accettata di buon grado dai genitori. Ma la parrocchia si difende, spiegando che «la quota è facoltativa». Il caso di Cervignano peraltro non è isolato: anche a Fiumicello si paga un versamento, che serve per comprare le merende ai bambini che alle 16.30 del pomeriggio escono da scuola per andare in ricreatorio. Totalmente gratuito invece il catechismo, a esempio, nella parrocchia di Sant’Ambrogio, a Monfalcone. Don Romano Valle precisa: «Non facciamo pagare nemmeno il prezzo del libretto agli adulti». Così come a Ruda: tutto gratis, visto anche il basso numero di bambini che vi partecipano. La gratuità, peraltro, sembra generalizzata anche se dalla Diocesi non sono arrivate dichiarazioni in merito.

Intanto da Cervignano la levata di scudi si è già alzata tra i genitori dei 350 bambini e ragazzi che lunedì 17 ottobre cominceranno le lezioni di catechismo. «Già dobbiamo pagare affitti cari e bollette salate – insorgono – è possibile che dobbiamo pagare anche il catechismo?». Più pesante la situazione per chi ha due figli: doppi libri di testo e doppio catechismo. Da parte sua, il parroco don Dario Franco ha risposto rassicurando i genitori sulla non obbligatorietà della quota: «Se una famiglia lo chiede, il costo del catechismo non viene fatto pagare. Ci dispiace che le lamentele siano apparse subito sulla stampa, senza provare a parlarsi di persona. La quota di 25 euro non viene usata per pagare i catechisti ma per contribuire alle spese del materiale didattico e a pagare le bollette di riscaldamento, luce e pulizia. Se qualcuno avesse dei problemi basterà dirlo e non dovrà pagare: il versamento è stato introdotto da tanti anni e siamo sempre andati incontro a chi è in difficoltà». La parrocchia spiega che, da due anni, tutti i genitori hanno avuto la possibilità di compilare un modulo in cui si precisa che la quota annuale di 25 euro può non essere versata per la difficoltà delle famiglie. In tal caso, il non pagamento rimane un accordo tra famiglia, sacerdote e catechista, a insaputa anche del figliolo stesso. Questo meccanismo permette di non far emergere differenze. Oltre alle 25 euro (che servono anche per comprare il vangelino ai bambini delle elementari e la bibbia ai ragazzi delle medie), le famiglie usano poi dare l'offerta alla parrocchia per la Comunione e la Cresima. Procedimento simile è stato adottato a Fiumicello. «Qui il catechismo è inserito nella più ampia attività di ricreatorio – afferma don Luigi Fontanot - I bambini di terza elementare, che vanno in ricreatorio dopo la scuola, pagano una quota annuale di 30 euro per la merenda, i quaderni e il materiale didattico. I bambini di quarta invece non fanno la merenda perché vengono il sabato, dopo essere passati a casa: pagano quindi solo 20 euro. È ovvio che i catechistii non vengono pagati, anzi ci rimettono, e i ragazzi che devono fare la cresima pagano solo una tantum». Soluzione “fai da te” invece a Ruda: «I ragazzi non pagano per il catechismo – spiega don Piero Facchinetti –, portano solo un quaderno, mentre le schede le metto a disposizione io stesso. Questo però è anche possibile perché tra le tre parrocchie di Ruda, Perteole e Saciletto contiamo in tutto 20 bambini».

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