Tassa sui rifiuti a Trieste, minisconto alle famiglie

La giunta vara le tariffe per il 2015. Aumenti per ristoranti, bar, pizzerie, pescherie e ortofrutta. Pagamenti in tre rate
Cassonetti della raccolta differenziata a Trieste
Cassonetti della raccolta differenziata a Trieste

TRIESTE Una leggera riduzione per le utenze domestiche a fronte di un rincaro più consistente per le attività commerciali e in particolare per quelle legate al settore alimentare e alla ristorazione. È questa in estrema sintesi la fotografia della Tari, la tassa sui rifiuti, elaborata nella delibera che fissa le tariffe per il 2015 del Comune di Trieste, discussa ieri nella seduta della seconda commissione e ora attesa al vaglio del Consiglio comunale. La tassa sarà versata in tre rate, con scadenze fissate rispettivamente al 31 luglio, al 30 settembre e al 30 novembre, con saldo per gli eventuali conguagli al 30 gennaio 2016.

I costi del servizio L’ammontare complessivo dei costi del servizio di gestione dei rifiuti urbani e di quelli assimilati tiene conto del Piano economico e finanziario elaborato dal gestore, nello specifico da AcegasApsAmga, che ammonta a 31 milioni e 843 mila euro (Iva inclusa), in linea con lo scorso anno, e che comprende la raccolta, il trasporto, il trattamento e lo smaltimento dei rifiuti, oltre allo spazzamento e al lavaggio delle strade. A questi costi vanno aggiunti quelli a carico del Comune (2 milioni e 725 mila), per un totale di 34 milioni e 569 mila euro: importo che sarà coperto dai proventi derivanti dall’applicazione delle tariffe della Tari.

Le aliquote I costi sono suddivisi tra utenze domestiche e non in base alla percentuale di ripartizione del gettito relativo al 2014. Il regolamento della Iuc (Imposta unica comunale) prevede per le utenze domestiche una riduzione pari ad un quinto dell’incremento della percentuale della raccolta differenziata registrata nell’ultimo biennio rispetto all’anno di riferimento. Dato che a Trieste la percentuale di differenziata è salita del 2,65 per cento (32,15 nel 2014 contro il 29,50 del 2013), la riduzione di un quinto è dunque pari allo 0,53 per cento. Una premialità che nei bollettini della Tari va a favore delle utenze domestiche a scapito delle attività commerciali.

Le famiglie Le tariffe della Tari tengono conto di una suddivisione che non esisteva prima dell’introduzione della nuova tassa e che riguarda i costi fissi e quelli variabili, con questi ultimi che sono influenzati da vari fattori, come ad esempio il numero dei componenti del nucleo familiare. La Tari 2015 prevede per tutte le utenze domestiche un aumento di 0,2 centesimi al metro quadrato nei costi fissi, che viene però compensato da una riduzione stabilita in base al numero dei componenti alla voce costi variabili. Una riduzione che, rispetto al 2014, va da un minimo di un euro e 85 centesimi (nucleo monofamiliare) fino ad un massimo di 10 euro e 51 centesimi per famiglie con 6 o più componenti e che sale proporzionalmente: -4,33 euro per famiglie con 2 componenti, -5,56 per nuclei con 3 componenti, -6,80 per quelli con 4 componenti e -8,96 per famiglie con 5 componenti. Facciamo qualche esempio concreto: una famiglia di 2 persone che abita in un appartamento di 60 mq pagherà quest’anno una Tari di 187,54 euro (contro i 190,67 del 2014). Una famiglia di 4 persone che vive in un appartamento di 100 mq pagherà 330,37 euro (rispetto ai 335,17 dello scorso anno).

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Il centro raccolta rifiuti di via Carbonera

Le attività commerciali Come detto c’è anche un rovescio della medaglia che si concretizza in un aggravio per le attività commerciali. A fronte di una quota variabile che rimane sostanzialmente immutata per tutti, in questo caso a fare la differenza in negativo è la quota fissa, con una serie di aumenti al metro quadrato che vanno a colpire in modo particolare le attività del settore alimentare e della ristorazione. Nello specifico, l’aumento sarà di 0,68 centesimi al metro quadrato per ristoranti, trattorie, pizzerie e pub, di 0,59 al metro quadrato per mense e birrerie e di 0,47 per bar, caffè e pasticcerie. L’aumento più elevato in assoluto è però quello che riguarda i negozi di ortofrutta, fiori e piante, pescherie e pizza al taglio, con un rincaro fissato a 0,87 centesimi al metro quadrato. A completare il quadro, c’è l’aumento fissato a 0,42 centesimi al metro quadrato per i banchi di mercato di generi alimentari e quello di 0,25 per supermercati, panetterie, macellerie e salumerie.

La compensazione «Il costo della Tari 2015 presenta degli scarti minimi rispetto allo scorso anno - precisa l’assessore comunale al Bilancio Matteo Montesano -. Si tratta di differenze fisiologiche che riguardano degli elementi di aggiustamento specifici. La riduzione delle tariffe che per legge premia le utenze domestiche va a ripercuotersi inevitabilmente sulle attività commerciali anche se parliamo di aumenti che mediamente si assestano sul 2,5 per cento. Va detto però che i commercianti avranno uno sconto rispetto al 2014 sulla metratura delle aree esterne, mentre ci sarà una riduzione del 20% per lo smaltimento dei rifiuti speciali. A conti fatti, in sostanza, ci sarà anche chi si ritroverà a pagare una Tari più leggera rispetto allo scorso anno».

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