Tasi, assalto a Esatto. Cento persone in fila prima dell’apertura
A poche ore dalla scadenza dell'acconto della Tasi, da versare entro domani per non incorrere nelle inevitabili sanzioni, la situazione come prevedibile sta diventando sempre più critica per l'utenza. Ieri mattina oltre cento persone erano in coda davanti alla sede di Esatto ben prima dell'apertura del servizio fissata alle 9: alcuni, per non correre il rischio di dover fare un viaggio a vuoto, si sono presentati in piazza Sansovino con quasi due ore di anticipo. Una scena che si ripete da tempo, ma con numeri di presenze e tempi di attesa che continuano inesorabilmente a lievitare, nonostante gli sforzi degli operatori e una serie di sportelli dedicati.
In prima linea anche il direttore di Esatto, Davide Fermo, sceso in campo per dare una mano ai dipendenti e impegnato a raccogliere già all'ingresso le diverse esigenze degli utenti, al fine di evitare inutili perdite di tempo.
Sforzi apprezzabili ma risultati modesti. La sala d'attesa si presentava comunque straripante di utenti: da una parte quanti , a causa di situazioni particolarmente complesse, sono costretti giocoforza ad affidarsi alla consulenza del personale. Ma ormai devono sopportare tempi lunghi anche coloro che attendono la semplice stampa del bollettino non recapitato al domicilio, proprio perché l'afflusso continua a crescere. Insomma, in un modo o nell'altro, tutti devono mettersi in fila e armarsi di pazienza.
«L'altro giorno mi sono fatto due ore di coda inutilmente» - sbotta Angelo Markovec -. «Non mi è arrivato il bollettino della Tasi e dunque mi sono presentato agli sportelli. E qui con mia grande sorpresa ho scoperto che dovevo portare il contratto di compravendita dell'appartamento nonché la voltura catastale, nonostante sia proprietario dell'abitazione da più di sei anni: trovo che tutto questo sia assurdo». Tra le problematiche più comuni, quelle di coloro che non hanno ricevuto alcun tipo di bollettino e non sanno dunque se e quanto devono pagare; ma c'è anche chi lamenta degli errori nell'importo da versare. «È la terza volta che vengo qui» - commenta Paola De Michelis -. «Sono una persona che fortunatamente si informa sulle cose e grazie all'auto di amici commercialisti mi sono fatta fare i conteggi giusti, che però guarda caso erano completamente diversi da quelli che mi sono stati recapitati: e questo perché gli uffici comunali non erano al corrente delle variazioni catastali. Mi chiedo come sia possibile tutto questo».
Non mancano i problemi sulle pertinenze, quelli su appartamenti ereditati o sui quali gravano proprietà multiple. Ma c'è anche chi si trova ad abitare un appartamento fantasma. «Ho cambiato casa da due anni ma per gli uffici è come se la mia residenza non esistesse» - racconta Denise Tremul -. «A casa non mi è arrivato nulla: ho provato a contattare gli uffici al numero verde e via internet ma è stato tutto inutile. Dopo due ore di fila mi è stato detto che non sono mai state segnalate le opportune variazioni, quando invece ho provveduto io stessa a consegnare di persona tutta la documentazione».
Situazioni che mettono a dura prova fisico e nervi. «Non ce la faccio più, vado a prendere una boccata d'aria» - si sfoga Luciano Susan, che si concede una pausa e uno spuntino dopo una lunga attesa -. «Siamo alle solite: c'è una grande confusione generale. È l’intero sistema che non funziona: queste cose devono essere fatte meglio e con largo anticipo, proprio per evitare situazioni critiche come queste».
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