In arrivo dalla Germania i primi taser per i vigili: a Monfalcone parte la sperimentazione
L’ordine di acquisto scattato dopo il nulla osta del Questore. Il test durerà 6 mesi. Formazione ad hoc per dieci agenti. In centro intanto torna la stazione mobile
La Polizia locale è vicinissima a una svolta: i taser sono stati ordinati e arriveranno a giorni dalla Germania, dove ha sede la ditta fornitrice, contattata dall’ente dopo che la Questura di Gorizia ha reso il suo nulla osta all’acquisto. Entro fine gennaio partiranno quindi i corsi di formazione per dieci dei complessivi ventinove agenti in pianta organica. Successivamente due uomini selezionati effettueranno la sperimentazione dell’arma a impulsi elettrici, sulla base di una durata dell’attività semestrale. E se avrà esito positivo, il taser diventerà a fine giugno dotazione di reparto del corpo. Al termine dei test, infatti, chi sarà sindaco (di mezzo ci si mettono le amministrative, forse già il 13 aprile, al più tardi ai primi di maggio) ne valuterà l’adozione in via definitiva, precisando il numero dei dispositivi necessari, mentre per le modalità d’impiego si rimanda all’apposito regolamento, approvato in Consiglio a ottobre dalla sola maggioranza. Voto contrario di Pd e Sinistra, Progressisti assenti alla seduta.
E se il tema della sicurezza resta al centro della politica, un preciso segnale di attenzione è giunto invece ieri sera anche da chi se ne occupa fattivamente: dalle 19 infatti ha preso servizio tra piazza della Repubblica e via Serenissima, teatro del pestaggio di Capodanno su cui le indagini stanno effettuando accertamenti nel tentativo di stringere il cerchio sui responsabili, la stazione mobile della Polizia di Stato. Una concentrazione di risorse, con apposito mezzo, sollecitata nei giorni scorsi dall’amministrazione, sul filo della proposta espre
Il Questore Luigi Di Ruscio ha ritenuto infatti di attivare per la serata di ieri il servizio nelle aree ritenute critiche. Servizio che non è definitivo o permanente in quanto il tema sarà appena al centro del Comitato per l’ordine a la sicurezza pubblica convocato lunedì dalla prefetta Ester Fedullo, cui spetta tener le redini della questione.
Tornando al taser, lo storditore funziona attraverso una scarica di intensità tale da immobilizzare i muscoli del corpo e sostanzialmente neutralizzare l’esagitato di turno: per ora è in dotazione solo agli agenti della Polizia di Stato e ai Carabinieri del nucleo radiomobile. L’impulso a dar corso alla sperimentazione l’avevano dato gli stessi vigili, in una lettera sottoscritta lo scorso 21 marzo. Dove 15 agenti avevano avanzato la richiesta ai «decisori» Anna Cisint, all’epoca sindaca, e ad Antonio Garritani, assessore alla Sicurezza, di attrezzare il corpo sia dell’arma da fuoco corta sia del taser. Una richiesta, per quanto riguarda la rivoltella, dettata anche dal numero di interventi valutati dal comandante di via Rosselli Rudi Bagatto «a rischio per gli operatori»: 63 dal 2020 al 2024. Gli stessi vigili nella lettera avevano tratteggiato il quadro di una città caratterizzata da complessità, sullo sfondo – così avevano scritto – «le criticità derivanti dalla presenza della numerosa comunità islamica».
Il taser, dunque, «un giusto compromesso» (copyright by Garritani). Che se valutato come “arma” potrebbe anche aprire a un’attività della Polizia locale, peraltro dal 1° gennaio estesa di due ore rispetto all’orario canonico delle 20, anche in fascia notturna. Garritani, anche per questo motivo, è (a livello personale) favorevole alla dotazione della pistola: per una legge di almeno trent’anni fa, infatti, i vigili possono operare dopo le 22 solo se armati.
Il sindacato che rappresenta la categoria all’interno della pubblica funzione ha diffidato settimane fa l’amministrazione comunale a far lavorare gli agenti oltre le 22, proprio in ottemperanza a tale normativa. L’ente alla legge si è per il momento rimessa, rispettando l’indirizzo, tuttavia Garritani ha chiesto tra fine novembre e i primi di dicembre, immediatamente dopo la lettera sindacale, l’interpretazione autentica della norma all’allora prefetto Raffaele Ricciardi. Che essendo in uscita e intravedendo un tema che ha carattere generale, ha inoltrato al competente Ministero la questione. Due i quesiti posti da Garritani «se i taser – spiega – possano essere ritenuti arma, dal momento che la pistola a impulsi elettrici non esisteva all’epoca del varo di detta norma». «E – conclude il vicesindaco reggente – se la Polizia locale, quando non fa attività di pronto intervento, possa essere impiegata dopo le 22».
Si attende ora, da Roma, la dirimente risposta. —
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