Tartufo bianco: battaglia in Istria su regole e permessi

L'associazione dei tartufai «Istra» non si dà per vinta e torna alla carica contro il Ministero per la tutela dell'ambiente 

PINGUENTE. L'associazione dei tartufai «Istra» non si dà per vinta: ha deciso di tornare alla carica dopo che il Ministero per la tutela dell'ambiente e della natura non aveva accolto le sue proposte di modifica al Regolamento sulla tutela dei funghi, il documento che regola la raccolta del prelibato fungo sotterraneo. Che cosa si chiede? Di anticipare di 15 giorni, ossia al primo settembre l'avvio della raccolta del tartufo bianco (Tuber magnatum pico) e ciò per un motivo definito di vegetazione anticipata. La stagione del tartufo nero per il Tuber aestivum si apre dal primo aprile al primo novembre, per il Tuber melanosporum dal primo novembre al 5 marzo e per il Tuber brumale dal primo novembre al 15 marzo. La regola prevede che invece di due cani (uno addestrato e un “allievo”) se ne possano usare tre (due addestrati e un “allievo”). Infine bisogna limitare il taglio degli alberi nel Bosco di San Marco ai piedi di Montona, il maggior biotopo di tartufi in Istria.

Quest'ultima misura è finalizzata all'aumento della fertilità del terreno. Su quest'ultimo tema si è soffermato Gilberto Bragata del ministero italiano delle foreste che ha esposto la prassi presente nelle Marche. Quella regione ha spiegato, ha incluso la locale associazione dei tartufai nella gestione dei boschi e in tal modo la produttività dei tartufi bianchi è aumentata dal 15 al 20%.

É un modello che deve venir applicato anche in Croazia ha aggiunto, se si vuole arrestare il graduale calo del raccolto. Ai lavori dell'assemblea è intervenuto pure il sindaco di Pinguente Sinisa Zulic apertamente schierato dalla parte dei tartufai. Sarà interessante ora vedere se e in che modo Zagabria risponderà. Il costo del permesso giornaliero è di 13 euro, quello settimanale di 40 euro, quello mensile di 67 euro e per quello stagionale di 130 euro. Per i trasgressori sono previste multe fino a mille euro. Agli abitanti delle aree montane è consentita la raccolta gratis ma solo a uso personale. In ogni caso devono farsi rilasciare il permesso, seppur senza alcun pagamento.Come detto il territorio più ricco del prelibato fungo sotterraneo è il Bosco di San Marco ai piedi di Montona,seguono le vallate del torrente Foiba e dei fiumi Arsa e Dragogna. p.r.

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