Tartarughe americane chi le ha deve farsi avanti

Le norme per i proprietari che entro il 14 agosto devono dichiarne il possesso. Anche la Regione si adegua alla normativa europea e nazionale in materia di “Specie esotiche invasive” per difendere la la biodiversità

TRIESTE. Anche la Regione si sta adeguando alla normativa europea e nazionale in materia di “Specie esotiche invasive”, adottata da Bruxelles e recepita da Roma allo scopo di difendere la biodiversità del nostro ambiente da quelle specie che, monopolizzando le risorse naturali a disposizione, alterano habitat e ecosistemi, oltre a provocare danni economici al settore dell’agricoltura e della pastorizia. Nel 2015, ad esempio, le perdite nel solo Regno Unito ammontavano ad oltre 2 miliardi di euro.

In Fvg, dunque, la Regione ha deciso di fare la sua parte - fissando la data del 14 agosto prossimo - per bloccare questo fenomeno. I riflettori sono puntati sulla Trachemys scripta, meglio nota come Tartaruga palustre americana, considerata per la sua aggressività una vera minaccia per le sue simili locali. La sua grande diffusione è dovuta principalmente al fatto che, soprattutto nel recente passato, è stata un “fenomeno” commerciale, con oltre 57 milioni di esemplari venduti come animali da compagnia ed esportati dagli Usa nel solo periodo tra il 1989 e il 1997: alcuni sono finiti anche in Fvg. Come spesso purtroppo succede, alcuni esemplari sono stati abbandonati dai proprietari, il che ha fatto sì che questa specie si inserisse nel nostro ambiente e soppiantasse in alcune aree le varietà autoctone, non in grado di reggere la concorrenza della “parente” americana.

La scadenza del 14 agosto per dichiarane il possesso. Sulla scorta dell’art. 8 del decreto legislativo 15 dicembre 2017, quindi, chi ha in casa un esemplare di Trachemys Scripta può continuare a farlo, ma entro il 14 agosto dovrà dichiararne il possesso chiedendo al ministero dell’Ambiente (modulistica su www.minambiente.it/pagina/specie-esotiche-invasive) il «permesso in deroga al divieto» che autorizza i proprietari della tartaruga ritenuti idonei a tenerla in casa sino alla fine della sua vita naturale. Chi non potesse o volesse farlo potrà portare l’esemplare al Centro regionale per la detenzione e/o recupero di animali esotici di Terranova, dove la Trachemys troverà nuova casa. È bene tenere a mente le scadenze: il decreto prevede pene severe per i trasgressori, che possono tradursi - spiega la Regione - «in pesanti sanzioni pecuniarie»: il decreto parla di ammende tra i 10mila e i 150mila euro in alternativa all’arresto.

Umberto Fattori, responsabile dell’Osservatorio Biodiversità della Regione, rassicura sul fatto che non c’è alcuna “caccia alle streghe”, o qui alle tartarughe: si tratta soltanto di un passo necessario a tutelare il nostro ambiente. Fattori ricorda infatti come nell’elenco della Commissione Ue sulle specie esotiche invasive non ci sia più che una manciata di animali considerabili da compagnia, fra i quali alcuni scoiattoli poco diffusi nelle case, come quello “di Pallas” (originario del sud-est asiatico), quello “nordamericano” (che porta all’estinzione il suo simile europeo) e quello “volpe”.

 

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