Tari, in arrivo 120 mila bollette a Trieste. E c’è lo sconto per le attività
TRIESTE Il Comune arma 3,4 milioni per abbassare le tariffe Tari (tassa rifiuti) alle utenze non domestiche e per esentare dal pagamento dell’occupazione di suolo pubblico quelle categorie economiche che vengono ritenute maggiormente colpite dall’effetto Covid.
Più esattamente, le delibere giuntali del 28 giugno e del 19 agosto intervengono a tagliare del 100% la quota variabile Tari nel primo semestre e del 100% l’occupazione di suolo pubblico sull’intera annata all’interno di quella che sarà la prima bolletta del Canone unico (attenzione: questo vale per gli esercizi commerciali, non per i cantieri edili).
Significa che il Comune - a ristoro del mancato introito - verserà a Esatto 2 milioni 260.000 euro sul capitolo Tari e 1 milione 200.000 euro sulla voce suolo pubblico. Entrambe le prime rate andranno saldate entro il 30 settembre.
A fare il punto della situazione tributaria il vicesindaco Paolo Polidori e il presidente di Esatto Andrea Polacco. Polidori rileva la scelta politica, analoga a quella del 2020, indirizzata a dare sollievo alla struttura produttivo-commerciale-professionale messa a prova dalla minaccia pandemica. Con qualche novità: per esempio, le utenze domestiche riferite a immobili utilizzati a fini turistici, vedi il classico caso dei bed & breakfast.
La ratio del provvedimento municipale si basa sul fatto che un evento straordinario, come il Covid, abbia inciso negativamente sulle attività produttive, provocando una minore quantità di rifiuti da conferire. C’è una differenza rispetto all’anno scorso, perché nel 2020 sul tema Tari la Regione diede un contributo paritario rispetto al Comune, contributo che quest’anno è mancato a causa di problemi con il governo centrale. Il vicesindaco leghista rammenta l’impegno assunto da Roma in tema di rimborsi, anche se non è chiaro il come e il quando ciò potrà avvenire.
Polacco preannuncia l’approssimarsi dell’appuntamento con la bolletta della Tari: nel giro di una decina di giorni saranno spediti più o meno 120.000 moduli, indiscutibilmente una grande prova di democrazia tributaria dalla quale Esatto si attende una mietitura da 30 milioni di euro, in ripresa rispetto al 2020 e in linea con l’andamento “storico”. Ricordiamo che, dopo l’Imu con i suoi 50 milioni di introiti, la Tari è la seconda gabella a contribuire al civico bilancio. A dicembre scoccherà poi il gong della seconda rata per chi non abbia optato per un’unica soluzione di pagamento.
Infine, sempre a settembre, ecco il “bollettone” del Canone unico patrimoniale che concentrerà tutte le voci riguardanti occupazione di aree e spazi pubblici, imposta sulla pubblicità, pubbliche affissioni, passi carrabili. Va in scena per la prima volta e dunque non sarà agevole fare raffronti con i precedenti esercizi.
Sembrava che la prima rata andasse in onda già in primavera, poi qualche difficoltà di carattere tecnico ha consigliato il Comune di slittare in settembre. Comunque non avrà tra le sue voci, per le ragioni sopra argomentate, l’occupazione di suolo pubblico.
Riproduzione riservata © Il Piccolo