Tar Fvg a tutta velocità, azzerati gli arretrati
TRIESTE. Il Tar del Friuli Venezia Giulia non ha più pratiche in arretrato. «La missione è compiuta», esulta il presidente del Tribunale amministrativo, Umberto Zuballi, aprendo la cerimonia d’inaugurazione dell’anno giudiziario, tenutasi ieri a Trieste nel palazzo della Prefettura. Le cause pendenti ammontano a 564: considerato che una settantina decadranno, «il numero delle pendenze è pari a quello dei ricorsi presentati nel 2016, che sono stati 511».
L’arretrato ammontava a 682 pratiche nel 2015 e a 843 nel 2014: una discesa costante, cominciata nel 2008, quando le cause da smaltire erano oltre 2.500. La quasi totalità degli arretrati si riferisce a cause avviate negli ultimi due anni e sono pochissimi i procedimenti che arrivano da più lontano, anche se non manca qualche pratica giacente sui tavoli degli uffici da una decina d’anni. Sono invece già 200 i ricorsi esaminati dal Tar fra quelli presentati nel 2016. Secondo Zuballi, il dato va però accompagnato da una riflessione di segno opposto: «Se 511 sono i ricorsi ricevuti, c’è anche un numero di ricorsi non presentati dai cittadini a causa dei costi eccessivi delle pratiche. Lo si riscontra anche nella riduzione delle richieste d’appello. Un segno negativo e una vera ingiustizia».
A prevalere è tuttavia l’orgoglio per l’abbattimento delle cause giacenti, ottenuto anche grazie all’utilizzo delle sentenze rese in forma semplificata e il rito speciale per gli appalti. Un risultato che Zuballi rivendica due volte, perché «i giudici del Tar del Fvg sono soltanto tre e non possono prendersi nemmeno un raffreddore o la macchina si inceppa: c’è stato eccezionale impegno da parte loro e del personale amministrativo».
Anche il presidente, dopo quelli della Corte dei conti e del Tribunale, tocca il nodo della disastrosa situazione degli organici della giustizia. «La situazione del personale della magistratura è drammatica - scandisce Zuballi - in tutta Italia: altri tribunali sono in sofferenza anche più di noi». Venendo alla situazione locale, il presidente ricorda che «l’organico ha diverse posizioni scoperte e altre a scavalco: servirebbe ad esempio un segretario generale a tempo pieno», perché quello attuale si divide con il Tar delle Marche. A sollevare i cuori è la previsione di nuove immissioni di magistrati amministrativi entro il mese di settembre, grazie al concorso in svolgimento per 45 posizioni, ma il presidente spegne le speranze per la sede triestina: «Ho chiesto un magistrato in più, ma non so se sarà possibile. Speriamo intanto che si adottino criteri di forte meritocrazia».
La questione è affrontata anche dalla rappresentante del Consiglio di presidenza di giustizia amministrativa, Silvia Coppari: «La situazione è gravissima, a causa del pensionamento di una larga fascia di magistrati. La scopertura degli organici dei Tar è del 30%: sono in servizio 259 magistrati su 373 posti. Grazie all’aumento della produttività si sono comunque ridotti i tempi di risposta e l’arretrato si è ridotto in media del 10%».
Se si parla di organico, il primo pensiero va alla situazione dello stesso Zuballi, destinato ad andare in pensione nelle prossime settimane: «Mi subentrerà Oria Settesoldi, oggi presidente del Tar del Veneto. Contando i due magistrati che già lavorano a Trieste, il prossimo Tar sarà tutto al femminile. Ci vorranno le quote azzurre», conclude con una battuta che nasconde anche un po’ di emozione per la fine di una lunga carriera. Il testimone verrà raccolto dall’attuale presidente della sede di Venezia, che sulla questione di genere si dimostra meno incline a giocare: «Donne o uomini non cambia niente - dice ai cronisti Settesoldi a margine della cerimonia - perché siamo magistrati e nell’ambiente professionale il sesso non dovrebbe avere peso». Secondo il giudice, il Tar tutto rosa «non è una questione a cui si debba dare tanta importanza: siamo tre magistrati di notevole esperienza e siamo qui a portare la nostra attività e il nostro apporto professionale. Non ci sono quote rosa o quote azzurre». Settesoldi è pronta alla nuova sfida: «Non c’è nulla che mi sgomenti o che mi spaventi. Sono già presidente di sezione a Venezia da quattro anni e non vedo difficoltà. L’unica cosa veramente difficile sarà essere all’altezza di un grande predecessore come il presidente Zuballi. Credo che abbia dato al Paese l’esempio di grande professionalità, di grande passione civica e di grande conoscenza del diritto».
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