Tanto blu e pochi dettagli nel mondo visto dagli animali

TRIESTE Gli animali domestici non vedono come noi. Per molto tempo si è creduto che i cani vedessero solo in bianco e nero. Ma recentemente la ricerca ha dimostrato che le cose non stanno proprio così. La percezione dei colori, infatti, non è assente come si credeva: i nostri amici animali hanno scarsa percezione di alcuni mentre sono più sensibili ad altri.
«I cani - precisa la presidente dell’Ordine dei Medici Veterinari di Trieste, Fulvia Ada Rossi - tra le tonalità di base, riescono a distinguere correttamente il giallo, il blu e il marrone, nonché tutte le diverse sfumature date dalla loro combinazione. Non distinguono invece il rosso, il verde e il viola». Può essere utile saperlo, ad esempio, per scegliere di giocare nel prato con una pallina blu (che Fido appunto vede meglio) piuttosto che una di colore arancio. È anche interessante sapere che il proprio cane sa riconoscere un cielo azzurro, ma non distingue invece il colore delle foglie, a meno che non siano secche (e quindi marroni).
A scoprire che in realtà, i cani riescono a distinguere alcuni colori è stata una ricerca condotta da alcuni studiosi russi e pubblicata su Proceedings of the Royal Society B, una rivista scientifica inglese. Prendendo un campione di dieci cani, gli studiosi hanno individuato le tonalità di colore riconoscibili dagli stessi. Hanno inserito in alcune scatole, da cui non trapelava alcun odore, un pezzo di carne e hanno associato sempre lo stesso colore alle scatole che lo contenevano. In questo modo gli studiosi hanno potuto verificare che otto cani su dieci riuscivano a riconoscere, grazie al colore, la scatola contenente il cibo. I cani inoltre erano di razze diverse, a dimostrazione di come questa attitudine a distinguere certi colori sia trasversale e appartenga a tutti i tipi di cani.
Il gatto, invece, vede i colori molto più attenuati, sfocati, e ha una percezione dei colori simile a quella di un daltonico, vale a dire che il rosso gli appare come un verde e il viola come un blu. Hanno un campo visivo leggermente più esteso del nostro. Questo significa che quando soffermano lo sguardo su un singolo punto, l’area circostante appare a loro più ampia. La capacità di distinguere dettagli separati e di metterli a fuoco è, rispetto a quella umana, ridotta. «Un punto forte a loro vantaggio - spiega la presidente Rossi - è la capacità di percepire il movimento: riescono a individuare un oggetto che si muove anche a 900 metri di distanza. Inoltre, grazie a una speciale retina, il “Tapetum lucidum” che funziona come un catarifrangente, aumentando la capacità visiva in condizioni di scarsa luminosità».
Dunque, se noi umani siamo più bravi a distinguere colori e dettagli, i gatti riescono a vedere molto meglio con poca luce: per questo motivo al buio si destreggiano perfettamente. Certo, non sapremo mai completamente come vedono i nostri quattrozampe, «l’oculistica veterinaria però - sottolinea Rossi - ha fatto grandi passi avanti, sia a livello di preparazione dei professionisti sia di strumentazione, consentendo così di dare risposte puntuali anche ai problemi dei loro occhi». —
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