Tangenti Anas: dieci arresti, tra cui l'imprenditore friulano Giuliano Vidoni

E c'è anche l’ex sottosegretario alle Infrastrutture Luigi Meduri oltre a cinque dirigenti e funzionari dell’Anas della Direzione Generale di Roma, altri due imprenditori, titolari di aziende appaltatrici di primarie opere pubbliche, e un avvocato
L'imprenditore friulano Giuliano Vidoni (nella foto in basso a sinistra)
L'imprenditore friulano Giuliano Vidoni (nella foto in basso a sinistra)

ROMA. Ci sono anche l’ex sottosegretario alle Infrastrutture Luigi Meduri e l’imprenditore friulano Giuliano Vidoni tra i destinatari delle ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip del Tribunale di Roma che gli uomini della Guardia di Finanza hanno eseguito.

Dieci persone arrestate, cinque in carcere e altrettante ai domiciliari, 31 indagati a piede libero e sequestro di beni per equivalenti 200 mila euro, oltre 90 perquisizioni. Sono alcuni dei numeri dell’inchiesta che il Nucleo di polizia tributaria e il Gico della Guardia di Finanza hanno portato a termine, coordinati dalla Procura di Roma., e che ha toccato dieci regioni e 23 città.

"Deus ex machina" del sodalizio criminoso è secondo l’accusa Antonella Accroglianò, dirigente responsabile del coordinamento tecnico amministrativo di Anas Spa: l’inchiesta delle fiamme gialle è infatti denominata “Dama nera” In carcere con la dirigente anche gli altri funzionari Anas, Oreste De Grossi (capo del servizio incarichi tecnici della condirezione generale tecnica), Sergio Serafino Lagrotteria (dirigente area progettazione e nuove costruzioni) e i funzionari "di rango minore" Giovanni Parlato e Antonino Ferrante.

Agli arresti domiciliari, invece, sono finiti l’ex sottosegretario al ministero delle Infrastrutture, durante il governo Prodi, Giuseppe Luigi Meduri, l’avvocato catanzarese Eugenio Battaglia, e tre imprenditori, Concetto Logiudice Bosco, Francesco Domenico Costanzo e Giuliano Vidoni. I reati contestati, a seconda delle singole posizioni, sono quelli di associazione per delinquere, corruzione, induzione indebita a dare e promettere utilità e voto di scambio. A piede libero, infine, risultano indagate altre 31 persone, in buona parte titolari di imprese che si sono aggiudicate appalti in virtù dei rapporti avuti con i dirigenti Anas finiti in manette.

Per Giuliano Vidoni, 70 anni, della omonima azienda costruzioni - Vidoni spa di Tavagnacco il provvedimento prevede gli arresti domiciliari: fermato nella notte dai finanzieri a Roma nell'albergo in cui soggiornava, in queste ore sta raggiungendo la sua abitazione in Friuli Venezia Giulia accompagnato dalle forze dell'ordine.

Secondo quanto si è appreso, l'accusa contestatagli dalla Procura di Roma sarebbe di corruzione, in relazione a una dazione di denaro o a una promessa di assunzione di una persona che sarebbe stata fatta ai dirigenti e funzionari di Anas coinvolti nell'indagine per ottenere in cambio pagamenti degli stati d'avanzamento di alcuni lavori eseguiti in passato dall'azienda.

Nata nel 1954 come ditta individuale a Forgaria nel Friuli (Udine) su iniziativa di Giacomo Vidoni, l' omonima azienda è cresciuta negli anni nel settore dell'ingegneria civile, industriale e infrastrutturale realizzando numerose opere pubbliche, in Italia e all'estero, e aggiudicandosi diversi appalti, anche con l'Anas, in tutta Italia. Allo stato, la ditta ha aperto cantieri stradali Anas in Sardegna e Calabria, estranei però all'indagine. La notte scorsa le Fiamme Gialle hanno eseguito perquisizioni anche nell'abitazione dell'imprenditore e nella sede della società in Fvg, su delega della Procura di Roma.

«La posizione è più defilata, tanto che sono stati concessi gli arresti domiciliari», ha spiegato l'avvocato Luca Ponti che assiste Vidoni. Il legale ha annunciato che studierà la linea di difesa in attesa dell'interrogatorio di garanzia che si terrà probabilmente la prossima settimana. «In questo momento stiamo cercando delle soluzioni perché la vicenda non abbia delle ricadute sulla continuità d'impresa», ha concluso.

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