Tajani: «Vertice a Trieste sulla Via del Cotone»

L’annuncio del ministro degli Esteri a Nuova Delhi. L’evento verrà organizzato nella seconda metà dell’anno

Marco Ballico
Il ministro Antonio Tajani con il collega indiano Shri Piyush Goyal
Il ministro Antonio Tajani con il collega indiano Shri Piyush Goyal

Antonio Tajani annuncia un vertice, nella seconda metà dell’anno, con tutti i ministri degli Esteri della Via del Cotone, il corridoio economico logistico tra India, Medio Oriente e Mediterraneo, e ne svela la sede: Trieste. «Vogliamo fare di più con l’India – è la premessa –, e per questo organizzerò un incontro per rafforzare gli scambi commerciali». Tajani parla a Nuova Dehli, in occasione di un business forum Italia-India. Al suo fianco, il ministro del Commercio indiano Piyush Goyal.

Trieste sulla Via del Cotone
Il molo VII e le petroliere nel Porto di Trieste

«È importante lavorare per questo nuovo corridoio strategico per noi e l’India – sottolinea il ministro –, Paese che nell’ambito del piano italiano per rafforzare l’export è uno dei più importanti». Bisogna ritornare al settembre 2023 per ricostruire il percorso. Proprio a Nuova Dehli, a margine del G20, Giorgia Meloni firmava il memorandum d’intesa per un corridoio India-Medio Oriente-Europa (Imec) sottoscritto anche dai leader di Stati Uniti, India, Arabia Saudita, Emirati, Francia, Germania, Unione europea. Concretamente, si parlava di due collegamenti: uno ferroviario tra l’Europa e il Golfo (Emirati, Arabia Saudita, Israele, Giordania), l’altro portuale tra India e Golfo, con la previsione anche di cavi per la trasmissione dei dati e di elettricità e tubature per l’idrogeno verde. Progetto evidentemente concorrente della Via della Seta cinese, tornato di attualità lo scorso febbraio quando il presidente Usa Donald Trump lo ha sposato pubblicamente in occasione dell’incontro con il premier indiano Narendra Modi a Washington.

Il ministro Tajani a Trieste: «L’Europa faccia presto: con i Balcani sarà più forte»
Il ministro degli Esteri Antonio Tajani

«Abbiamo stabilito di lavorare assieme all’India per costruire una delle più grandi rotte commerciali della storia», le parole di Trump alla Casa Bianca, con la precisazione che il corridoio «correrà dall’India a Israele, all’Italia e poi negli Usa, collegando i nostri partner tramite porti, ferrovie e cavi sottomarini» e la garanzia che «saranno spesi molti soldi». Un rilancio delle operazioni non poco significativo per Trieste, giacché il corridoio commerciale immaginato per connettere l’India all’Europa, passando per Arabia Saudita, Giordania e Israele, non solo è ritenuto valida alternativa al transito per Suez, dopo gli attacchi Houthi nel Mar Rosso, e una leva per la stabilizzazione del Medio Oriente, ma individua tra l’altro lo scalo triestino come terminale per l’ingresso delle merci nel Vecchio Continente. Così almeno è emerso in alcuni dei principali think tank americani (Atlantic Council, Heritage Foundation e National Interest), in cui Trieste viene citata come «porta meridionale dell’Europa fondamentale per rafforzare la crescita economica e contrastare il dominio cinese delle catene di approvvigionamento».

Via del Cotone, il governo nomina l’ex ambasciatore Talò inviato speciale per l’Imec
L’ex ambasciatore Talò

Senza poi dimenticare il passaggio della lettera inviata al Piccolo per i 70 anni del ritorno di Trieste all’Italia in cui la premier Meloni evidenzia «le grandi prospettive di crescita che potrebbero arrivare dallo sviluppo del corridoio economico India-Medio Oriente-Europa, iniziativa strategica fondamentale, nella quale possiamo svolgere un ruolo decisivo». Dopo aver nominato a inviato speciale per la Via del Cotone l’ex ambasciatore Francesco Maria Talò, il ministro Tajani, spiegando che l’Italia «offre il porto di Trieste come hub a supporto del corridoio», accelera ancora: «Non vedo l’ora di organizzare un incontro politico con i Paesi che fanno parte di questo progetto». —

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