Taglio per l’addizionale l’Irpef, Imu e Tari invariate a San Pier

Fissata allo 0,55% con la riduzione di un punto grazie al risparmio energetico. L’opposizione con Fappani: «Avevano promesso di eliminarla in cinque anni»
Bonaventura Monfalcone-20.03.2018 San Pier d'Isonzo-foto di Katia Bonaventura
Bonaventura Monfalcone-20.03.2018 San Pier d'Isonzo-foto di Katia Bonaventura

SAN PIER Nell’anno in cui si andrà al voto a San Pier d’Isonzo l’addizionale comunale sull’Irpef scende di un punto, passando dallo 0,65 allo 0,55%. Quanto era avvenuto peraltro nel febbraio 2016, quando la precedente giunta comunale guidata dall’allora sindaco Claudio Bignolin decise, ottenendo il via libera a maggioranza dal Consiglio comunale, della riduzione dell’addizionale dallo 0,8 allo 0,7%, tetto poi limato dall’attuale amministrazione nel 2017 allo 0,65% (mentre il limite per ottenere l’esenzione continua a rimanere fermo a 12.500 euro).

«La promessa, però, contenuta nel programma elettorale di questo sindaco e questa maggioranza era quella di eliminare l’addizionale Irpef», sottolinea il capogruppo di San Piero idee in Comune Michele Fappani nella seduta del Consiglio comunale, chiamato ad approvare le aliquote dell’addizionale Irpef, ma anche dell’Imu, e le tariffe Tari prima di dare il via libera al bilancio comunale per il 2021 e i due anni successivi. «Per questo motivo votiamo in modo contrario al provvedimento e non certo a fronte di una riduzione dell’aliquota», aggiunge Fappani.

La riduzione di un punto dell’addizionale Irpef porterà nelle casse 20 mila euro in meno. Un mancato introito che il Comune guidato dal sindaco Riccardo Zandomeni riuscirà a sostenere, come spiegato dal vicesindaco e assessore al Bilancio Stefano Bevilacqua, grazie alla riqualificazione ed efficientamento di nuovi tratti dell’illuminazione pubblica, che hanno consentito un risparmio sulle bollette dell’energia elettrica, e alla rinegoziazione dei mutui ancora in essere.

Le tariffe della tassa rifiuti rimangono per ora invariate rispetto al 2020, che, però, una volta tirate le somme del nuovo sistema di calcolo e validazione introdotto per legge lo scorso anno, ha visto aumentare il costo del servizio, e quindi la spesa a carico dei cittadini, di 5 mila euro.

Un aggiustamento di quanto dovuto da ciascuna utenza potrebbe quindi ricadere sulla terza e ultima bolletta con cui sarà riscossa la Tari quest’anno (le scadenza sono state fissate al 31 luglio per la prima rata, al 30 settembre per la seconda e al 30 novembre per la terza). Sempre che le procedure di definizione del Piano economico finanziario del servizio da parte del gestore, cioè Isontina Ambiente, e, soprattutto, la validazione da parte di Ausir si concludano nell’arco dei prossimi mesi. Quanto non è però avvenuto nel 2020.

Non subiscono alcun ritocco le aliquote dell’Imu, con quella base confermata all’8,6 per mille e al 5 per mille per le prime abitazioni che ricadono nelle categorie catastali A/1, A/8 e A/9. Nessun ritocco, infine, nemmeno per il costo del pasto consumato alla mensa comunale e per le quote per la partecipazione ai centri estivi comunali. —


 

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