Taglieggiava i coetanei, presa baby-gang
TRIESTE
Adolescenti di buona famiglia, ben vestiti e con cellulari di ultima generazione in tasca. Erano loro i bersagli preferiti della banda di giovanissimi nomadi scoperta dalla Mobile dopo la denuncia sporta da alcune vittime: due ragazzini di 16 anni costretti a subire ricatti e minacce.
In manette con l’accusa di estorsione e rapina sono finiti Nicolas Rossetto di 18 anni e Inglis Caris di 19, entrambi incensurati e residenti a Trieste. I due sono stati arrestati mentre si preparavano ad intascare il denaro estorto con la forza ai sedicenni, incontrati la sera precedente assieme a due complici in piazza Goldoni. Per conquistare la loro fiducia, la baby gang aveva usato una scusa originale. «Abbiamo appena vinto 100mila euro al “gratta e vinci”. Venite a bere una birra, offriamo noi”. Un invito allettante a cui le ignare vittime non hanno saputo dire di no.
Seguendo il nuovi “amici”, quindi, i due adolescenti si sono diretti verso un bar vicino a piazza Unità, dove hanno finalmente preso coscienza delle reali intenzioni dei nomadi. Dopo aver effettivamente bevuto qualche bicchiere, questi ultimi hanno infatti proposto agli adolescenti di acquistare della droga, ottenendo in risposta un netto rifiuto. Rifiuto che però non è bastato a farli desistere, ma ha al contrario innescato una reazione inaspettatamente aggressiva. Mentre tentavano di allontanarsi, infatti, i ragazzini si sono visti strattonare e spingere con la forza in un angolo. E lì, dopo essere stati ripetutamente schiaffeggiati, sono stati derubati di portafogli e cellulare. Infine, probabilmente insoddisfatta del bottino racimolato, la banda ha tentato di spillare altro denaro. «Se vuoi riavere il telefonino - è stato il messaggio finale rivolto al sedicenne -, vieni domani dietro alla Risiera e porta con te 150 euro. E vedi di non fare scherzi altrimenti te ne pentirai».
Fortunatamente questa volta i ragazzini non hanno dato retta ai taglieggiatori. Rientrati a casa hanno riferito ai genitori l’accaduto, innescando così la segnalazione agli investigatori. Che, il giorno seguente, dopo aver fotocopiato le banconote destinate ad estinguere il “debito” e aver assistito al pagamento, hanno arrestato in flagranza Rossetto e Caris - entrambi difesi dall’avvocato Sergio Mameli e già scarcerati- , gli unici ad essersi presentati all’appuntamento in Risiera. Gli investigatori, coordinati dal pm Pietro Montrone, sono comunque sulle tracce anche degli altri due componenti della banda, non nuova probabilmente ad episodi di questo tipo.
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