«Tagli alle scuole private Colpite le attività extra»

Fondi azzerati in Finanziaria. Bachelet: valuteremo come muoverci con la Fidae Beata Vergine: contribuiamo al sistema formativo, valore da riconoscere
Di Elena Placitelli

Tremano le scuole paritarie di Trieste colpite dalla Finanziaria regionale, che ha azzerato gli 800mila euro destinati in tutto il Fvg alle Province per il sostegno di istituti paritari e cattolici. «La situazione è precaria, hanno tagliato su tutto – dichiara Fernanda Bertoli, presidente regionale della Federazione scuole cattoliche paritarie (Fidae) -. Ci riuniremo per capire come rapportarci con la Provincia e la Regione». Per i sei istituti di Trieste aderenti alla Fidae (Ancelle della Carità, Beata Vergine, Suore Dimesse, Montessori San Giusto, Sacro Cuore di Gesù e liceo Bachelet), i fondi in questione non sono molti: nella realtà giuliana le scuole convolte sono di piccole dimensioni. I contributi venivano suddivisi in base al numero di iscritti, così a Trieste i sei istituti perdono in tutto circa 30mila euro. Una media di 5mila euro a scuola, destinati all'arricchimento dell'offerta formativa per l'organizzazione di attività extracurricolari. Anni fa gli stessi contributi erano almeno il doppio, scemati negli anni fino all'azzeramento.

«Il taglio è molto grave e pregiudica tutta una serie di attività extracurriculari che venivano proposte agli studenti - afferma la dirigente del liceo Bachelet, Elena Kratter -. L'anno scorso avevamo ricevuto 4mila euro che ci avevano permesso di organizzare corsi di recitazione e informatica, di aiutare le famiglie senza grandi disponibilità per i viaggi di istruzione e ancora di rinnovare i computer. Insieme alla Fidae capiremo come muoverci». La dirigente dell'istituto Beata Vergine, Piera Pistis, calca la mano sugli obblighi cui le scuole paritarie sono tenute tanto quanto le statali: «Sappiamo che la coperta è corta, ma contribuiamo al sistema formativo nazionale e questo valore va in qualche modo riconosciuto». L'istituto Montessori San Giusto l'anno scorso aveva ricevuto poco meno di 3mila euro, a fronte dei 9mila del passato: «Un taglio che discrimina la permanenza dei laboratori», spiega la dirigente Teresa Monico.

I pareri non sono del tutto unanimi: «La Regione ha fatto quello che poteva – commentano dal “Sacro Cuore di Gesù” -. I fondi li reclameremo al ministero, che alle scuole paritarie è tenuto a darli». Alle Dimesse la sensazione è che si possa «fare ben poco quando le decisioni vengono prese dall'alto: bisogna arrangiarsi come si può». È pur vero che la Provincia di Udine (che oltre ad essere governata dal centrodestra deve relazionarsi con 9 delle 20 scuole paritarie presenti in regione, quasi la metà) ha stanziato 580mila euro per cercare di compensare i tagli. Ma la Provincia di Trieste non potrà fare lo stesso. «Non è una scelta ideologica – mette le mani avanti l'assessore Adele Pino -. Anche volendo non siamo in grado di compensare i tagli in Finanziaria, di cui questa Provincia risente pesantemente per via delle sue piccole dimensioni. Nel bilancio di previsione il capitolo Istruzione si limiterà a garantire l'operatività delle scuole. Al momento non sono nemmeno previsti i finanziamenti di 70/80mila euro destinati ai progetti, speriamo di integrarli successivamente con una variazione di bilancio. Se così fosse, daremo comunque priorità alle scuole di nostra competenza, che sono le statali». E le paritarie temono anche il calo di contributi regionali destinati alle famiglie in difficoltà, congelati fino all'assestamento di bilancio: verrà introdotto il parametro-Isee per concederli a chi ne ha più bisogno.

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