Tagli agli organici: pompieri di Gorizia in rivolta

Chittaro (Cgil): «Mezzi datati e continui ridimensionamenti ma i cittadini di Gorizia e della regione non sono di serie B». A rischio la sopravvivenza del distaccamento di Grado
Di Francesco Fain
Bumbaca Gorizia Renato Chittaro © Foto di Pierluigi Bumbaca
Bumbaca Gorizia Renato Chittaro © Foto di Pierluigi Bumbaca

È definito “il corpo più amato d’Italia” per la sua indiscutibile professionalità e per la vicinanza ai cittadini, ai suoi bisogni, alle emergenze. Sono i vigili del fuoco che espletano una funzione a dir poco fondamentale. Ma devono fare i conti con tagli, ridimensionamenti continui, razionalizzazioni.

E oggi i pompieri di Gorizia hanno deciso di dire “basta”. E lo fanno attraverso la Cgil. Tanti i problemi sul tavolo: gli organici sempre più ridotti, i mezzi che cominciano ad essere datati, i distaccamenti che subiranno una preoccupante cura dimagrante.

«I tagli orizzontali imposti dalla politica costringono anche i vigili del fuoco a revisionare le spese per il soccorso - denuncia Renato Chittaro, del coordinamento Fp-Cgil-Vvf del Friuli Venezia Giulia -. In questo modo le proposte dell’amministrazione per ridimensionare la spesa pubblica danno origine a cittadini di serie A e serie B. I cittadini di serie A saranno sufficientemente serviti e tutelati in caso di emergenza mentre i cittadini di serie B si vedranno allungare o negare i tempi di risposta. È inutile dire che il Fvg per la sua collocazione geografica e per la lontananza dai centri decisionali sarà abitato da cittadini di serie B. Chi ne fa le spese di questa politica scellerata di gestione di sicurezza sono sempre e comunque i residenti e, di riflesso, i lavoratori che si vedono negare alcuni dei più elementari diritti, quali la sicurezza».

«Secondo quanto emerso dal coordinamento, prima di entrare nel merito della proposta dell’amministrazione, sarebbe stato opportuno discutere i punti che da anni ci assillano: modifica della 217/05 (la riforma del corpo); copertura del turnover al 100%; pagamento degli arretrati dal 2008; rinnovo contratto nazionale; riordino delle carriere; copertura infortunistica; logistica (sedi di servizio obsolete); Personale in articolo 134 ex 18; fondi per la formazione; lavoro usurante».

Chittaro denuncia anche i mancati o ritardati pagamenti di quanto dovuto per le prestazioni che le ditte effettuano ai vigili del fuoco (officine, manutenzioni). «Dal nostro punto di vista sembra impossibile sostenere e condividere un progetto che avalla di fatto il turnover al 50% e la riduzione del personale operativo e chiede, in cambio, l’emanazione di concorsi pubblici per dirigenti. Inoltre, tra i punti negativi, non si può tralasciare la proposta di un innalzamento dell’età pensionabile e l’ulteriori tagli sui mezzi».

Ma la Cgil entra anche nel merito ed elenca gli effetti pratici dei tagli, gli ennesimi tagli al corpo. «Per entrare nello specifico regionale, verranno ridimensionatii i distaccamenti di Monfalcone e quello portuale di Trieste da 36 unità a 28. I distaccamenti di Grado e Sacile dovranno essere gestiti solamente da volontari. Da un sondaggio fatto con i cittadini sul grado di fiducia nei confronti dei vari enti dello stato, emerge che l’86% delle persone sente i vigili del fuoco come il corpo più vicino alla gente. Perché togliere la sicurezza e la fiducia al cittadino?».

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