Svolta storica al liceo Petrarca di Trieste. Da quest’anno addio al ginnasio

Modificata la denominazione delle classi: si passa alla formula dalla prima alla quinta. Il Dante “resiste”
Foto BRUNI 21.06.17 Esami maturita-prova scritta
Foto BRUNI 21.06.17 Esami maturita-prova scritta

TRIESTE Al liceo Petrarca scompare il “ginnasio”. Una svolta storica per la scuola. Da quest’anno infatti verrà adottata la denominazione più semplice, dalla prima alla quinta, una novità già introdotta in tanti licei classici in Italia, dovuta ai registri elettronici e all’esigenza di uniformare e digitalizzare al meglio le procedure pratiche, legate all’offerta formativa. Il Dante invece mantiene la tradizione e non cambia.

Agli studenti del Petrarca è arrivata una lettera, che avverte della modifica: un’informazione necessaria per evitare confusione, una volta varcata la soglia del liceo di via Rossetti a settembre. Per i ragazzi nulla di strano, ma per tanti genitori la trasformazione è stata una sorpresa, in particolare per chi sui banchi del classico ha iniziato proprio con quella quarta e quinta ormai radicate da tempo nel sistema, che ora vengono cancellate, per sempre. Chi si appresta a iniziare quindi il primo anno non dovrà cercare l’aula con la scritta IV ginnasio, ma quella della I.

«A dire la verità non è un cambiamento originale, i principali licei classici d’Italia l’hanno già fatto, a Roma, Milano, Napoli o Firenze e in regione anche a Pordenone, Udine e Gorizia – spiega la preside del Petrarca, Cesira Militello –. È importante perché il registro elettronico, entrato in uso da almeno tre anni, riporta come impostazione le classi dalla prima alla quinta. Si tratta di una semplificazione generale, dovuta a una fase di innovazione, che per noi sarà inserita in un’ampia serie di novità, che in parte introdurremo quest’anno e in parte il prossimo e che annunceremo più avanti a genitori e ragazzi. Queste novità andranno a migliorare ulteriormente l’offerta per gli studenti».

Ma l’addio al nome “ginnasio” fa storcere il naso a tanti, e non solo a Trieste, ma anche in molte altre città, dove quei due anni iniziali venivano considerati un pezzo di storia del sistema scolastico e in particolare del liceo classico. «Lo so che a molti nostalgici non piace e ammetto che anche per me sarà una rivoluzione – commenta la preside –. Ho fatto il classico, ho insegnato, e la distinzione tra ginnasio e liceo resta nei cuori di chi ha studiato qui. Certo è che spesso la divisione creava anche errori amministrativi, e credo sia giunto il momento di cambiare, come hanno fatto senza difficoltà anche altri licei. Le riforme dell’ordinamento parlano di primo biennio, quindi semplicemente ci allineiamo, che non vuol dire perdere i principi fondamentali del classico. Nella pratica della didattica non cambia nulla».

Nelle aule del Petrarca sono già stati corretti i vecchi riferimenti. Niente IV e V ginnasio, ma I, II, III, IV e V fuori dalle classi.

Il Dante invece decide di mantenere tutto invariato. «Resta la divisione tradizionale – dice la preside Oliva Quasimodo –: crediamo non ci sia motivo di cambiare, anche il registro elettronico in realtà non ci crea problemi, quindi continueremo come fatto finora».

La formula del ginnasio è stata archiviata cinque anni fa dalla riforma Gelmini, con un riordino generale dei licei, che parla ora di primo biennio, secondo biennio e quinto anno. Una novità la cui applicazione non è obbligatoria in realtà, visto che da allora alcuni hanno deciso di cambiare e altri no. E in tante città, come appunto a Trieste, i licei classici presenti hanno scelto opzioni diverse, chi orientato al rinnovamento e chi legato sempre alla tradizione. —


 

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