Svolta sindacale nelle fabbriche L’ascesa delle sigle autonome

Failms, Fismic, Usb: c’è una presenza sindacale non “triplicista” che va organizzandosi e prendendo piede nei posti di lavoro. Cgil-Cisl-Uil, con i brand di categoria, non monopolizzano più la rappresentanza sindacale, pur restando in complesso il presidio maggioritario. Il fenomeno non è di oggi ma va assumendo una crescente rilevanza, in termini dichiaratamente apartitici e non automaticamente assimilabili a schemi destra/sinistra. La parola d’ordine “trasversale” è autonomia.
Due esempi recenti riguardano importanti realtà industriali del territorio, come la Ferriera e la Pittway Tecnologica. In entrambi i casi hanno parlato le urne. In gennaio all’Acciaieria Arvedi, uno dei simboli delle battaglie sociali a Trieste, gli autonomi della Failms hanno conquistato 3 seggi su 6 nel rinnovo delle rsu, lasciando alle sigle metalmeccaniche di Cgil, Cisl, Uil un seggio cadauna. Nel cosiddetto “collegio operai” Failms ha sfiorato il 50% dei suffragi. Hanno votato, compresi i dipendenti di Siderurgica Triestina, circa 4/5 degli aventi diritto, dunque un campione probante. Il leader Cristian Prella ha chiesto di «superare gli steccati ideologici e le rivalità tra le varie organizzazioni per il bene degli operai».
Un paio di settimane orsono alla Pittway (gruppo Honeywell) in via Caboto un’altra sigla autonoma, la Fismic associata a Confsal, ottiene 3 posti su 6 nelle rsu, con 93 voti su 189 schede valide (273 gli aventi diritto). Seguono staccate Uilm (52) e Fiom (44). Una nota della vincitrice rivendica che «la nostra forza risiede nell’autonomia». Segretario territoriale è Enrico Pischianz. Filippo Caputo, responsabile triestino della Confsal, elenca alcune aziende “presidiate” dal suo marchio: Tirso, Servizi Italia, Coop Service, Kcs, Coop sole, Posa, Colser. «Cgil fa molta politica e poca fabbrica, dopo i cortei firma accordi che ai lavoratori non piacciono. Così si aprono spazi di rappresentanza alternativa», commenta.
Usb, che oggi annuncerà il suo 1° maggio “diverso”, è stata spesso al centro delle cronache sindacali. Secondo Sasha Colautti, già segretario della Fiom, gli iscritti all’Unione sindacale di base sono quasi 1400 «in crescita continua». «Intercettiamo - osserva Colautti - esigenze e richieste dei lavoratori sub-tutelati, abbandonati dalla Triplice». Anche l’esponente di Usb sottolinea il dato dell’autonomia dai partiti. La presenza della sigla non è trascurabile, sia nel lavoro privato che in quello pubblico. Colautti legge la lista: «Wärtsilä, Siderurgica Triestina, Trieste Trasporti, Insiel, Flex, Europromos, Sincrotrone, Edison, Ceva, Ebm». Cui s’aggiunge l’attività in porto, da Tmt a Samer. «E tra un po’ anche in Interporto. A Fernetti e a Bagnoli», conclude Colautti. —
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