Svolta nella sanità, utenti rimborsati in caso di esami e visite in ritardo

Il Friuli Venezia Giulia ridisegna, su input nazionale, le linee di governo delle liste d’attesa. Rivisti classi di priorità e tempi
Silvano Trieste 15/03/2012 Ospedale di Cattinara, il CUP
Silvano Trieste 15/03/2012 Ospedale di Cattinara, il CUP

TRIESTE. Cittadini rimborsati in caso di mancato rispetto dei tempi di visite ed esami da parte del Ssr. Ma anche, per lo sforamento dei limiti, il non riconoscimento dei premi ai direttori generali ed eventualmente l’interruzione del rapporto con l’azienda. Sono le principali novità del piano regionale di governo delle liste d’attesa (Prgla) adottato dalla giunta Fedriga in recepimento dei contenuti dell’intesa dello scorso febbraio tra Stato e Regioni sul piano nazionale.

Aziende e Irccs avranno 60 giorni per adottare un Programma attuativo o per aggiornare quello in vigore. «È il servizio sanitario che si deve adeguare al cittadino, non il contrario», sottolinea Riccardo Riccardi nel riassumere il cambio di rotta. «Se una prestazione regolarmente prescritta non verrà assicurata entro i tempi stabiliti – entra nel dettaglio il vicepresidente e assessore alla Salute –, il cittadino potrà rivolgersi a chi lo garantirà, pure al privato convenzionato, avendo il diritto al rimborso del costo sostenuto da parte dell’ente inadempiente. Saranno i vertici delle aziende che non garantiranno i tempi a vedersi non riconosciute le retribuzioni nelle parti variabili fino alla possibilità della risoluzione contrattuale».

Riccardi previene le critiche: «Diranno che abbiamo aperto alla via del privato, ma non è così. Si è voluto fare ordine, migliorando i percorsi e dando indicazioni precise sulle modalità di intervento; ma soprattutto puntando alla responsabilizzazione di tutte le parti coinvolte al rispetto delle indicazioni di quanto stabilito». Il piano, affidando appunto ai dg la diretta responsabilità del rispetto dei tempi d’attesa, aggiunge alla definizione di “primo accesso” (prima visita o primo esame diagnostico) quella di “altro accesso” per i successivi controlli e ridefinisce poi le classi di priorità delle prestazioni. Per l’urgenza, si passa dalle 24 alle 72 ore.

«Un’opportunità in più», sottolinea l’assessorato spiegando che per situazioni cliniche da valutare in tempi inferiori l’indicazione rimane quella del Pronto soccorso, mentre la priorità breve continua a prevedere una visita entro 10 giorni e quella differibile la visita entro 30 e gli accertamenti diagnostici entro 60. Cambia invece la cosiddetta programmata: si accorcerà, dal prossimo 1° gennaio, da 180 a 120 giorni. Proprio la “P” entrerà nel sistema di monitoraggio/controllo nazionale cui obbligatoriamente ogni Regione partecipa. Oltre alle 43 prestazioni già soggette a quella verifica, l’amministrazione Fvg individuerà ulteriori interventi di interesse regionale che saranno oggetto di screening.

E ancora, sottolinea la Regione, il Prgla va a semplificare la gestione del Cup, articolato ora su due livelli: uno regionale (che garantirà l’accesso indipendentemente dal luogo di residenza dell’utente) e uno aziendale. Previsto inoltre il divieto di sospensione delle agende di prenotazione di prestazioni sanitarie ambulatoriali o di ricovero programmato in casi eccezionali (per esempio il guasto di grandi apparecchiature), con le aziende che saranno tenute a comunicare lo stop contemporaneo dell’attività istituzionale e di libera professione intramoenia (la cui disciplina diventa tra i possibili strumenti di governo delle liste).

Diritti e doveri, riassume l’assessorato. Da un lato le aziende dovranno garantire la massima trasparenza e promuovere l’informazione su tempistiche e modalità di prenotazione, con i direttori chiamati all’applicazione del piano, all’approvazione e costante aggiornamento del Programma aziendale e al conseguente monitoraggio, dall’altro gli utenti dovranno partecipare rispettando le prenotazioni, comunicando a loro volta ai servizi regionali le necessità di disdetta. Obiettivi al cui raggiungimento contribuirà l’Organismo paritetico regionale, composto dalle organizzazioni sindacali della dirigenza medica, veterinaria e sanitaria e dai rappresentanti delle organizzazioni degli utenti.

«Stiamo attuando una riorganizzazione complessiva del Ssr – conclude Riccardi – in cui rientra pienamente anche l’ottimizzazione del sistema delle prestazioni. È determinante infatti che tutti partecipino a questo processo: dal medico che deve mantenere l’attenzione sull’appropriatezza della prescrizione all’utente. Ognuno è chiamato a fare la sua parte affinché il tutto funzioni». 

 

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