Svbg, è bufera sotto elezioni Il presidente sospende la sua vice

Domenica si vota per il rinnovo dei vertici della società velica che organizza la Barcolana. Marina Parladori, candidata in una lista alternativa a quella di Vincenzo Spina, punita in seguito a un manifesto provocatorio appeso al bar dal suo compagno
Lasorte Trieste 09/02/08 - Società Velica Barcola e Grignano
Lasorte Trieste 09/02/08 - Società Velica Barcola e Grignano

C’è la vice che si presenta alle elezioni in una lista di candidati alternativa a quella del suo capo. E c’è il capo che, prima del voto, sospende la sua vice. Tutta colpa di un fotomontaggio canzonatorio - in cui la faccia del capo fa il paio con la forma di un assorbente interno - appiccicato alla bacheca del bar sociale dal compagno della vice, il quale a sua volta era - ma non più - candidato nella lista alternativa al capo. La proverbiale atmosfera elettrica che accompagna le campagne elettorali per il rinnovo del Consiglio direttivo della Svbg, la Società velica di Barcola e Grignano, non si smentisce neppure stavolta.

Domenica saranno chiamati alle urne, nella storica sede ai margini del terrapieno, neanche 500 soci. E mai in massa - stando alle affluenze del passato - esercitano il proprio diritto-dovere. Eppure le elezioni alla Svbg fanno parlare di sé sempre, non fosse altro perché la Svbg organizza la Barcolana. L’evento triestino più grande. E così, puntualmente, ecco che, pure in questo caso, escono allo scoperto - e diventano di dominio pubblico - guerriglie intestine che, in altre società dai medesimi numeri, non se le filerebbe nessuno. Il “caso” Svbg pre-elezioni esplode a cavallo tra il mese passato e quello in corso. Capita che nell’ultimo sabato di febbraio Marco Pieri - socio di lungo corso critico non da oggi nei confronti dei vertici del sodalizio - decida di affiggere nella zona del bar un manifesto-fotomontaggio. Davanti al quale c’è chi trattiene lo sghignazzo e chi non ci trova nulla da ridere e molto da ridire. Di certo non passa inosservato.

La sagoma del presidente Vincenzo Spina, d’altronde, fa come detto il paio con quella di un assorbente interno. “Svbg, bilancio in perdita”, e ancora “Il bilancio perde come una spina”, recita il manifestino, che srotola un paio di cifre: “-57mila euro nel 2011” e “-152mila euro nel 2012”.

Il fotomontaggio non resiste molto tempo appeso. Viene tolto e fatto vedere a Spina, il capo del direttivo, che alla fine decide di rispondere con due sanzioni disciplinari. La prima colpisce con due mesi di sospensione la vicepresidente, Marina Parladori, cioè l’attuale compagna di Pieri. La seconda è per lui. È in odore a sua volta di sospensione, addirittura per sei mesi. Ma la sua posizione è ancora «in fase di istruttoria», per dirla alla Spina.

Ieri non è stato possibile contattare gli stessi Marco Pieri e Marina Parladori. Nel contempo Vincenzo Spina, il presidente uscente ricandidato tale per la lista “filogovernativa” - nascondendo a fatica il proprio non-entusiasmo per il fatto che la guerriglia fosse divenuta di pubblico dominio - ha detto la sua. Sinteticamente. «Confermo - così il presidente - che è stato messo al bar quel manifestino, denigratorio verso il ruolo, più che verso la persona. Pertanto sono stati presi dei provvedimenti. La Barcolana va avanti lo stesso».

Il fotomontaggio covava però anche cifre in rosso. «Il bilancio 2012 - ribatte Spina - tiene conto di pregressi che non avevamo smaltito completamente nei bilanci precedenti. Nell’ultimo abbiamo deciso di chiudere quelle passività una volta per tutte. La situazione contabile descritta nel manifestino non è quella effettiva».

@PierRaub

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