Svaligiato il negozio di Pavanel in via Dante

Colpo notturno con un furgone: portate via 200 borsette per un valore di circa 30mila euro
Lasorte Trieste 01/08/11 - Tarvisio, Triestina Tamai, Pavanel
Lasorte Trieste 01/08/11 - Tarvisio, Triestina Tamai, Pavanel

di Corrado Barbacini

I ladri hanno colpito nei giorni del ponte di San Nicolò. Hanno razziato oltre 200 borsette griffate per un valore vicino ai 30mila euro.

È stato un vero e proprio trasloco. Il colpo è stato messo a segno nel negozio «Antonello Serio» in via Dante 10, di proprietà di Elisa Pavan, moglie del vice allenatore della Triestina Massimo Pavanel. A dare l’allarme è stato l’altra mattina lo stesso Pavanel avvisato dalla donna delle pulizie che aveva trovato la porta socchiusa. «Mi ha subito avvisato di quello che era accaduto e mi sono precipitato in negozio», ha detto.

Dentro erano sparite tutte le borse della nuova collezione. Pezzi che valgono ognuno non meno di 2-300 euro. Tutta merce pronta per essere venduta in occasione delle feste di Natale.

«I ladri hanno approfittato delle giornate di confusione in occasione delle feste di San Nicolò. Nessuno in questi giorni si meraviglia di un furgone parcheggiato davanti a un negozio», spiega ancora Pavanel.

Sul posto sono subito giunte due pattuglie della squadra volante. Gli agenti hanno effettuato un lungo e approfondito sopralluogo cercando di ricostruire le modalità del colpo. È emerso che i malviventi hanno forzato la porta servendosi di un grimaldello o un piede di porco. Probabilmente sapevano che non c’era un impianto antifurto. «Non l’ho mai installato - spiega Pavanel - perché non ho mai pensato che in centro i ladri potessero colpire con tanta facilità. Ora dopo quello che è successo ne farò installare uno».

Sul posto sono intervenuti anche gli investigatori della Scientifica. Hanno effettuato i rilievi sia sulla porta che è stata forzata che all’interno del negozio cercando di evidenziare le impronte lasciate dai ladri. Ma qualche elemento investigativo potrà arrivare anche dalle immagini delle telecamere a circuito chiuso delle banche che sono a pochi metri dal negozio.

Le immagini saranno acquisite dai poliziotti della squadra mobile che le studieranno cercando di risalire alla targa del furgone che si era fermato davanti alla porta.

Secondo al polizia ad agire è stata una banda proveniente dall’Est che potrebbe aver agito su commissione. Poi una volta caricato il furgone con le borse si è diretto - secondo questa ricostruzione - verso il confine facendo perdere le tracce.

Tra le ipotesi quella che al momento riveste maggior credito tra gli investigatori è che il negozio sia stato svaligiato da una banda che avrebbe portato la merce in Serbia. Puntando a pezzi di alta moda particolarmente ricercati.

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