Superticket abolito, in regione 200mila esentati

In Friuli Venezia Giulia un cittadino su sei non dovrà più pagare il “balzello” di dieci euro. L’assessore regionale Telesca: «Partiremo in aprile»
L'assessore alla Sanità Mariasandra Telesca e la presidente Serracchiani ieri in visita all'ospedale di Udine
L'assessore alla Sanità Mariasandra Telesca e la presidente Serracchiani ieri in visita all'ospedale di Udine

TRIESTE. C’è una prima stima sugli esentati dal superticket da 10 euro in Friuli Venezia Giulia. Maria Sandra Telesca è molto prudente, parla di «verifiche ancora in corso» e di un non facile incrocio tra prestazioni sanitarie e nuovi parametri Isee. Ma una cifra, sulla platea potenziale con un Indicatore della situazione economica equivalente inferiore ai 15mila euro annui, l’assessore regionale alla sanità è in grado di darla: «Potrebbero essere interessate circa 200mila persone».

Sostanzialmente, dunque, un residente su sei in Friuli Venezia Giulia non pagherà più i 10 euro aggiuntivi, così come deciso dalla giunta a fine 2014, con tanto di sostegno al provvedimento già previsto in Finanziaria: 5 milioni di euro per l’abbattimento della quota aggiuntiva rispetto al costo delle prestazioni sanitarie ricevute in strutture pubbliche o del privato convenzionato. Soldi da utilizzare quale rimborso al Servizio sanitario regionale.

Stop al ticket da 10 euro per i redditi bassi
Una prescrizione medica per alcuni esami

L’assessore Telesca, che ieri assieme alla presidente Debora Serracchiani ha effettuato un sopralluogo al nuovo Ospedale di Udine, fornisce anche qualche altra informazione sul lavoro che gli uffici stanno eseguendo per concretizzare l’intervento. Innanzitutto i tempi: «Partiremo ad aprile». Circa un mese di ritardo rispetto alle prime anticipazioni, ma la motivazione è solo tecnica: si tratta di adeguare i sistemi informatici in modo da rendere automatica la cancellazione dei 10 euro ai beneficiari.

«Per certificare il diritto alla misura – precisa l’assessore – è nostra intenzione introdurre un meccanismo molto semplice, che consenta di evitare pratiche complesse e code. Per questo Insiel sta predisponendo un apposito programma informatico. Nello stesso tempo abbiamo dato precise indicazioni alle aziende sanitarie che, utilizzando questo nuovo software, potranno annotare a sistema il diritto, previa presentazione di idonea documentazione, già al momento dell’effettuazione della prima prestazione sanitaria».

Addio ticket sanitari per 139 esami
Un esame di laboratorio

Nell’attesa che sul sito della Regione compaiano informazioni di dettaglio, un chiarimento arriva anche sul fronte dell’Isee. L’indicazione della soglia dei 15mila euro era ancora da confermare dato che a inizio anno il governo ha modificato i criteri per il calcolo dell’indicatore. Ma, fatti i primi conti, è ancora Telesca a far sapere che, almeno al momento, quel paletto può essere considerato opportuno. E comprendere appunto i circa 200mila cittadini esentati dal pagamento dei 10 euro.

«Aboliremo il ticket», aveva detto a più riprese l’aspirante presidente. Non è riuscita a farlo nei primi cento giorni di governo, ma adesso ci siamo. Ancora due mesi e una delle principali promesse elettorali di Serracchiani sarà mantenuta. Come già spiegato dalla giunta l’operazione è duplice. Da un lato andrà ad abbattere, grazie ai 5 milioni allocati in Finanziaria, la spesa del ticket per le persone che dimostreranno di non superare i 15mila euro di Isee, ma sarà anche prevista la rimodulazione per tutti i residenti, indipendentemente dallo stato economico.

La proposta condivisa dal ministero, con cui Serracchiani e Telesca si sono ripetutamente confrontate, prevede l’abolizione del ticket per tutte le prestazioni di costo inferiore ai 5 euro. A salire, il ticket verrà poi rapportato al costo del servizio ricevuto dal Ssr: 1,5 euro per prestazioni tra i 5 e i 10 euro, 3 euro per quelle tra i 10 e i 15 euro, 4,5 euro tra i 15 e i 20 euro, e così via fino a superare gli attuali 10 euro nel caso in cui le prestazioni costino oltre i 35 euro, con il massimo di 20 euro per quelle sopra i 70 euro.

Una rimodulazione, ricorda l’assessore, pensata in modo da equilibrare il costo complessivo dell’operazione agevolando la gran parte dei cittadini dato che esami e visite a più alto costo sono in numero molto inferiore rispetto a quelle di poche decine di euro: al di sotto di 5 euro se ne sono contate nel 2014 oltre 52mila, tra i 5 e i 10 euro circa 85mila, tra i 10 e i 15 euro 86mila, tra i 15 e i 20 euro 194mila, tra i 20 e i 25 euro 86mila, tra i 25 e i 30 euro 329mila.

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