Superstrada H4 chiusa: il pressing di Gorizia su Lubiana per ottenere deroghe
Partita dal Comitato trasporti del GectGo una lettera alle autorità d’oltreconfine. Coinvolto anche il ministro Ciriani. L’avvio dei lavori fissato a inizio dicembre
Il pressing sta diventando intenso. E a più livelli. Urgono correttivi e deroghe per, quantomeno, pilotare l’impatto negativo (che, in ogni caso, ci sarà) della chiusura per lavori della superstrada slovena H4 che collega l’A1, all’altezza di Razdrto, con il valico di Gorizia. Il rischio, come ha spiegato con chiarezza estrema l’amministratore unico di Sdag Giuliano Grendene, è di assistere a un crollo del traffico pesante, con tutte le conseguenze del caso sull’autoporto e sull’indotto, e anche a penalizzazioni per i bus turistici in ottica Go!2025.
Se n’è parlato, per un’ora e mezzo, lunedì mattina nell’ex sala Giunta della Provincia. Si è, infatti, riunito il Comitato trasporti del GectGo, presieduto da Alessandro Puhali e allargato al sindaco Rodolfo Ziberna, agli stessi vertici della Sdag e al rappresentante di Anasped Fvg a Roma Christian Spanò.
Rapidamente, sono stati illustrati gli effetti (nefasti) della chiusura per lavori della superstrada che rischiano di tramutarsi in una batosta per gli autotrasportatori, gli spedizionieri e l’autoporto di Gorizia.
La lettera
È stata predisposta una lettera, dai toni molto concilianti, che sarà inviata alla Dars, alla Polizia slovena, alla Severno Primorska gospodarska zbornica (Camera di Commercio) di Nova Gorica, al prefetto di Gorizia Raffaele Ricciardi e all’assessore regionale alle Infrastrutture Cristina Amirante.
«Sostanzialmente, andremo a chiedere deroghe all’obbligo di deviazione verso Fernetti dei mezzi pesanti con destinazione nell’area transfrontaliera goriziana - spiega il sindaco Ziberna -. Penso anche ai mezzi turistici a cui dovrà essere consentito il passaggio, visto l’evento Go!2025».
La chiusura si protrarrà per 18 mesi e si procederà per lotti: il cantiere è slittato all’inizio di dicembre (si era parlato dell’11, poi del 18 novembre) fino al 2026 per il tratto autostradale che va da Razdrto fino a Vipavski Križ (in direzione Vrtojba) e interessa, appunto, i mezzi pesanti, che verranno deviati verso Fernetti. Per limitare l’impatto dello stop sul comparto logistico transfrontaliero si prevede anche una deroga al divieto con la deviazione dei mezzi autorizzati sulla strada regionale. I componenti del Comitato hanno evidenziato la necessità di avere informazioni certe da poter condividere con il comparto della logistica.
È stato, inoltre, specificato che la chiusura del traffico per i mezzi pesanti «senza deroghe concrete che riguardino i servizi logistici nel loro complesso» avrebbe come conseguenza una perdita, per il comparto logistico locale, di una parte molto consistente di traffico, «fino al 70%».
Senza considerare che gli autotrasportatori, una volta trovate altre strade (in questo caso Fernetti), con ogni probabilità cesserebbero di utilizzare i servizi logistici del Goriziano. D’altra parte, è stato evidenziato come la Dars (omologa slovena dell’Anas) sta comunicando, con spirito costruttivo, con gli enti interessati (Comune di Nova Gorica, Polizia slovena, Camera di commercio slovena) ed è aperta a soluzioni concrete per il comparto logistico del territorio goriziano transfrontaliero.
La deroga
Nella nota verranno indicate le richieste specifiche riguardanti la deroga: quali gli attori da includere, quali i documenti da presentare per eventuali controlli e quale il territorio transfrontaliero nel quale si spera venga applicata la deroga. Nel primo caso, si tratta dei servizi logistici complessivamente intesi (servizi di sosta e assistenza della Sdag, sdoganamento, carico e scarico, etc).
Nel caso di controlli, gli autotrasportatori potrebbero esibire il Cmr (o lettera di vettura) nella quale è indicato chiaramente il punto di arrivo.
Inoltre, la Sdag farà partire a breve la prenotazione online del posto in autoporto: il che sarebbe un’ulteriore garanzia della destinazione del trasporto. L’ambito territoriale proposto per la deroga sarebbe, invece, l’Isontino. Tutte richieste che si spera possano venire accolte.
Anche la senatrice FdI Francesca Tubetti si è mobilitata, coinvolgendo il ministro per i rapporti con il Parlamento Luca Ciriani e il viceministro delle Infrastrutture Galeazzo Bignami. «Sono in corso - spiega - interlocuzioni ministeriali per cercare una soluzione a un problema di non poco conto». —
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