Supermercati, Bosco: "Aperti ogni domenica"

TRIESTE
Il gruppo Bosco tira dritto, in barba alle limitazioni della legge regionale sul commercio. E, alla richiesta di invio del calendario delle aperture domenicali arrivata - come da norma di mamma Regione - dal Comune, risponde con un contropiede ben più spinto delle inflazionate “ripartenze sacchiane”.
«A inizio agosto abbiamo dichiarato all’amministrazione comunale che terremo aperti i nostri punti vendita per tutte le domeniche fino alla fine dell’anno. Prima di agosto, ne avevamo già utilizzate metà di quelle teoricamente disponibili». Così Fabio Bosco, amministratore della Corona srl, società del gruppo che gestisce i sette supermercati cittadini, e della Antonio Bosco snc, sotto la cui ala opera invece il BricoCenter di via Giulia. È utile ricordare come il tetto di aperture domenicali imposto dalla Regione sia nell’arco dell’anno di 29, incluse le quattro domeniche di dicembre. Alla fine del 2011, quando Bosco ha comunicato la propria strategia al Comune, di domeniche ne mancavano in tutto 21.
«Ci siamo “autodenunciati” - prosegue Bosco - e ora attendiamo che il Comune ci notifichi il suo provvedimento nei nostri confronti. A quel punto lo contesteremo attraverso il nostro legale, l’avvocato Simone Tamburino di Udine». Lì, infatti, si innesterà il ricorso al Tar delle due società del gruppo, percorso già segnato e annunciato a inizio luglio. Intanto, con la strategia dell’apertura costante Bosco è riuscito a incrementare il proprio organico: «Abbiamo assunto 4-5 lavoratori domenicali - spiega - con contratto weekend da 16 ore per 400-500 euro mensili. In più, sono stati evitati due licenziamenti fra il personale che invece lavora per 38 ore settimanali». Sullo sfondo dell’infinita querelle locale sul commercio resta naturalmente la questione romana, legata alla deregulation prevista dalla manovra bis di targa tremontiana (di cui riferiamo a fianco).
Dopo aver viaggiato per un tratto in parallelo con Bosco, la catena di supermercati Zazzeron ha invece optato per un prosieguo di percorso differente. «Noi abbiamo già usufruito delle domeniche disponibili - spiega il titolare Maurizio Zazzeron -. E ora attendiamo che il Tar si pronunci, avendo presentato il ricorso». Così come era stato fatto dal centro commerciale Torri d’Europa, che dal Tar aveva ottenuto la sospensione della richiesta di invio del calendario di aperture inoltrata dal Comune, con conseguente annullamento dell’elenco stesso e quindi della limitazione imposta dalla Regione.
Bosco, dal canto suo, attende la mossa del Municipio. La questione è all’attenzione dell’esecutivo di Roberto Cosolini: «Ci sono degli atti amministrativi obbligatori a cui bisogna far fronte, indipendenti dal punto di vista dell’amministrazione - spiega il sindaco -. Valuteremo la situazione in giunta. Le aperture domenicali, se sostenute da interventi occupazionali e dalla garanzia del mantenimento del diritto al riposo dei lavoratori, sono una buona cosa».
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