Supermarket della coca, quattro arresti

Smerciavano un chilo di “neve” al mese. Gli scambi avvenivano fuori dalla trattoria “Al Castello” di Muggia di Alessandro Bossi
Di Corrado Barbacini
Lasorte Trieste 11/03/14 - Questura, Conferenza Stampa, Sequestro Droga, Riccardo Marchesan
Lasorte Trieste 11/03/14 - Questura, Conferenza Stampa, Sequestro Droga, Riccardo Marchesan

L’appuntamento era davanti alla trattoria al Castello di Muggia gestita da Alessandro Bossi, 37 anni. Un locale tra i più rinomati della zona, con terrazzo estivo e ampio parcheggio. Un locale molto apprezzato per i piatti di pesce e che compare in numerose guide gastronomiche.

Proprio lì davanti - secondo le indagini della squadra Mobile diretta da Roberto Giacomelli - il titolare del Castello ha ricevuto in due diverse occasioni oltre 700 grammi di cocaina e poco più di 3 chilogrammi di hashish. Insomma usciva un attimo dal locale pieno per incontrare i fornitori. Non di pesce ma di coca. Le date sono di aprile 2012. Precisamente il 12 e il 27 di quel mese. La droga è stata poi consegnata di volta in volta a due trafficanti locali. Si chiamano Edoardo Sema, 58 anni, e Riccardo Marchesan, 56 anni.

Il quarto finito al Coroneo è lo sloveno Nevio Barut, 53 anni. Abita a pochi metri dal confine, in località Ospo.

Sema, Marchesan Barut e Bossi sono stati raggiunti da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere disposta dal gip Guido Patriarchi su richiesta del pm Matteo Tripani, il magistrato titolare del fascicolo.

In particolare Marchesan e Bossi sono stati fermati nelle loro abitazioni, per Sema è stato tutto molto più semplice. È in carcere dallo scorso mese di ottobre dopo essere stato intercettato da una pattuglia della mobile nei pressi della sua abitazione in via di Montedoro con - nascosto nell’auto - un chilo e 250 grammi di cocaina. E proprio nella sua casa Sema, fino a qualche anno fa considerato un passeur di modesto livello - secondo le indagini - assieme a Marchesan ha acquistato oltre 3 chili di neve e 16 di hashish trasportata da un corriere. Le date sono quelle del 2 giugno, del 27 luglio e del 27 agosto 2012. Droga che poi è stata spacciata a Trieste.

Lo sloveno Nevio Barut invece è stato raggiunto l’altra sera mentre stava andando a far ginnastica in una palestra ad Aquilinia. Gli agenti che monitoravano la sua auto e tenevano sotto controllo il suo cellulare, lo hanno aspettato proprio davanti all’ingresso della palestra. «Oggi - hanno detto i poliziotti - la ginnastica la vai a fare da un’altra parte». Poi gli hanno stretto le manette ai polsi e lo hanno accompagnato al Coroneo.

In sei mesi sono stati spacciati oltre sei chili di cocaina in cità, ma anche in regione. Lo hanno ricostruito i poliziotti della squadra antidroga. La cupola è stata smascherata dopo ore e ore di intercettazioni, estenuanti appostamenti e filmati realizzati con microtelecamere. In questo modo è stato possibile ricostruire un’attività di tipo “industriale”: dall'ordine ricevuto dal cliente fino alla consegna della neve. Tutto regolato da un'organizzazione efficiente come un orologio svizzero.

È emersa così l’esistenza di una vera e propria banda che, secondo gli investigatori per mesi ha distribuito la coca in città. Vasta la clientela: la neve veniva venduta a studenti, professionisti, commesse e universitari. Spacciata sia in occasione di serate speciali, sia per semplice uso quotidiano.

«Distribuivano non meno di un chilo di cocaina ogni trenta giorni», ha spiegato in una conferenza stampa il capo della squadra mobile, Roberto Giacomelli. Ha aggiunto: «Il giro accertato di droga sicuramente è uno dei più rilevanti degli ultimi tempi». Neve che veniva venduta a 50 euro al grammo.

Questa inchiesta del pm Matteo Tripani è il seguito di quella che si è conclusa nello scorso mese di ottobre con l’emissione dell’ordinanza in carcere a carico di Edoardo Sema. Con lui erano stati arrestati - sempre raggiunti da un provvedimento del gip Patriarchi - Stefano Vatta, 48 anni (domiciliari), Ciro Ianiro 65 anni e di Andrea Rotta, titolare della società che gestisce varie case di riposo a Trieste (una si trova in via Imbriani).

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