Superiori, è boom di iscrizioni agli istituti tecnici

Netto balzo in avanti del Volta, in flessione i professionali. Successo al Nordio, licei classici superati dai linguistici

TRIESTE. Il netto balzo in avanti degli istituti tecnici, trainato dall'autentico exploit del Volta. La flessione significativa dei professionali, in crisi d'identità per effetto delle trasformazioni contenute nella riforma Gelmini. Il successo del liceo artistico e la conferma dello scarso appeal esercitato dal classico tradizionale. Sono gli scenari delineati dai dati delle iscrizioni alle superiori per l'anno scolastico 2011/2012. Dati che, dopo anni di "strapotere" esercitato dai licei, in particolare gli scientifici, segnano appunto un riequilibrio a beneficio dell'istruzione tecnica. Istituti tecnici A guidarne la riscossa è indubbiamente il Volta. Le iscrizioni effettuate a febbraio da ragazzi di terza media sono state 179 a fronte delle 114 dello stesso periodo dell'anno scorso. Una crescita massiccia che ha interessato tutti e 4 gli indirizzi attivati dall'istituto di via Monte Grappa, in particolar modo meccatronica e telecomunicazioni (percorso, quest'ultimo, che rischiava di sparire).

Merito della nuova immagine conquistata dai tecnici, visti oggi dalle famiglie come scuole solide e complete. Scuole cioè in grado sia sfornare figure professionali spendibili sul mercato del lavoro sia, eventualmente, di spianare la strada a studi universitari. Una rinnovata considerazione di cui hanno beneficiato anche il Max Fabiani, dove le iscrizioni sono salite da 56 a 72 grazie anche all'attivazione del nuovo indirizzo in grafica e comunicazione, e, seppur in misura minore, lo sloveno Stefan (da 17 a 22 iscritti). Stabili invece l'altro tecnico sloveno Ziga Zois (19 matricole) e il Deledda (da 78 a 77). Infine il Nautico che, dopo il boom registrato nel 2010, pare ora essersi attestato: a sceglierlo in febbraio sono stati 120 ragazzi a fronte dei 113 dell'anno scorso. Istituti professionali A perdere terreno sono invece gli istituti professionali, incalzati dalla "concorrenza" di altri enti di formazione che, proponendo percorsi di durata minore (3 anni anziché 5), attirano maggiormente i ragazzi più deboli dal punto di vista scolastico.

Si spiega così il netto calo di iscritti al Galvani, scesi da 45 a 37, che si tradurrà probabilmente nella "perdita" a settembre di una classe prima (anche se il numero delle sezioni potrà essere stabilito solo più avanti, dopo aver accolto eventuali ripetenti e trasferimenti). Non ha risentito pesantemente della flessione invece il De Sandrinelli che, con circa 65 iscritti, ha ottenuto praticamente un terzo degli iscritti complessivi del polo unico costituito insieme ai tecnici Carli e Da Vinci. Polo che, in totale, ha chiuso le iscrizioni a quota 196 contro i 195 dell'anno scorso. Nordio e Carducci Non hanno semplicemente tenuto, ma fatto registrare decisi passi in avanti invece Nordio e Carducci. Il liceo artistico di via di Calvola ha ottenuto ben 36 iscritti in più (da 58 a 98), traendo quindi importanti benefici dalla "licealizzazione" voluta dalla Gelmini. Una trasformazione che ha contribuito a sfatare il falso mito secondo cui al Nordio ci si occupava molto di arte e disegno, e poco di materie come italiano o matematica. Sul buon risultato del Carducci (passato da 145 a 166 iscritti), ha invece pesato soprattutto il gradimento dell'indirizzo in scienze umane (88 matricole contro 69). In linea con l'anno scorso gli iscritti all'indirizzo economico-sociale e al liceo musicale.

Licei scientifici A fare le spese del successo dei tecnici, seppur in misura limitata, sono stati i licei scientifici. Tanto il Galilei quanto l'Oberdan, infatti, si sono visti "rosicchiare" qualche iscritto dalla squadra capitanata dal Volta: il primo è passato così da 224 a 211 matricole, il secondo da 219 a 206. Numeri che, analizzati nel dettaglio, confermano il forte richiamo esercitato dal nuovo indirizzo in scienze applicate introdotto dalla riforma. Indirizzo - scelto da 98 ragazzi al Galilei e da 108 all'Oberdan -, che dà grande importanza ad informatica e fisica e, di contro, elimina il latino. Licei classici La lingua di Cicerone e Catullo resiste invece al liceo classico tradizionale che, nonostante la tiepidissima ripresa, conferma però di non saper conquistare gli studenti triestini. A sceglierlo sono stati appena 24 ragazzi al Dante e 53 al Petrarca. L'indirizzo linguistico invece ha convinto 160 dei 213 iscritti totali del Petrarca (erano 202 l'anno scorso), e altri 20 al Dante. Numeri ancora più bassi, infine, per lo sloveno Preseren: 7 iscritti all'indirizzo tradizionale e 11 al linguistico nel classico, 15 al corso ordinario e 14 alle scienze applicate per lo scientifico, mentre l'istituto magistrale Slomsek ha ottenuto 14 iscrizioni.

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