Supercomune, la Regione rassicura il Carso
TRIESTE. Dialogo e disponibilità sulle esigenze dei Comuni e della minoranza slovena ma anche fermezza sui tempi e sui contenuti del piano di riordino degli enti locali e delle Uti. L'assessore regionale Paolo Panontin ha incontrato ieri i sindaci dei quattro Comuni del Carso triestino che poco meno di un mese fa avevano rilanciato l'idea di una Unione “MareCarso” che mettesse insieme le realtà della provincia triestina evitando l'ingombrante presenza del Comune capoluogo che dimensionalmente fa parecchia ombra agli altri cinque (Muggia però si era defilata da quella iniziativa).
«Dialogo continuo e massima attenzione alle singole esigenze dei territori in un'ottica di valorizzazione e rispetto delle specificità ma nel preciso contesto di quella che è ormai una Riforma degli Enti locali pronta ad essere attuata all'insegna di ottimizzazione delle risorse e risparmio complessivo di spesa» recita una nota della Regione dopo l'incontro tra Panontin e i sindaci Vladimir Kukanja di Duino-Aurisina, Monica Hrovatin di Sgonico, Marko Pisani di Monrupino e Sandi Klun di San Dorligo. Rimarcando la pari dignità per tutti in fase di elaborazione dello statuto di quella che sarà l'Unione territoriale intercomunale Giuliana, con i suoi 230 mila abitanti la più popolosa delle 17 previste nell'estremo Nordest d'Italia, Panontin ha preso atto delle segnalazioni giunte dai sindaci presenti in merito a difficoltà inerenti alla gestione amministrativa ed al livello di tutela della minoranza slovena.
«È necessario quanto opportuno - ha ribadito Panontin - garantire rappresentatività ad ogni area, così come è volontà della Regione cercare di elevare l'equilibrio verso l'alto piuttosto che il contrario». L'assessore ha anche evidenziato come la legge definisca principi e linee guida che, in fase di attuazione, daranno vita ad una corretta operatività costruita passo dopo passo. «Accompagneremo il percorso di tutti - ha assicurato Panontin - cercando di volta in volta di identificare le migliori soluzioni. A questo proposito - ha concluso - sono certo che l'area triestina sarà un laboratorio di idee ed azioni che potranno essere mutuate altrove». In sostanza, si cercheranno le strade per evitare che la disparità di grandezza fra Trieste e gli altri Comuni dell'area giuliana penalizzi le realtà più piccole, in particolare per quanto concerne la tutela della minoranza slovena, ma la sensazione è che l'Unione territoriale intercomunale non verrà toccata nella delibera che la Giunta regionale dovrebbe approvare a metà aprile e che conterrà la perimetrazione definitiva delle Unioni territoriali. «Abbiamo riscontrato una forte disponibilità da parte dell'assessore Panontin a discutere delle questioni che abbiamo sollevato – ha commentato il sindaco di San Dorligo della Valle, Sandi Klun – ma da parte della Regione c'è l'intenzione di rispettare i tempi prestabiliti e credo che dovremo adattarci all'Uti prevista attualmente». Da parte della Regione è arrivata la sollecitazione «a lavorare in maniera precisa sullo Statuto dell'Unione perchè è quella la sede dove far valere le esigenze di ognuno. - ha spiegato Klun – Per quanto ci riguarda non siamo contrari alle Unioni ma è chiaro che la differenza di dimensioni rispetto a Trieste è evidente. Con il sindaco Cosolini abbiamo già avuto modo di iniziare un confronto sulle funzioni che potranno essere subito trasferite all'Uti e quali invece trattenere».
Anche il sindaco di Sgonico, Monica Hrovatin, non vede «molti margini di manovra» sul perimetro dell'Unione giuliana. «In attesa della delibera definitiva, da cui tuttavia non ci aspettiamo grandi novità, non ci resta quindi che metterci al lavoro con Trieste e gli altri Comuni, registrando comunque positivamente la disponibilità dell'assessore e degli uffici della Regione nell'accompagnarci sulle tematiche che abbiamo sollevato, in particolare sulla tutela della minoranza».
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