Super-mamma partorisce nella vasca da bagno di casa
Proprio un bel tipo Davide: nasce con dieci giorni d’anticipo, aspetta per farlo notte fonda, non lancia a mamma nessun segnale premonitore, si fa subito un bel tuffo nell’acqua tiepida della vasca da bagno e fa ammattire gli impiegati dell’Anagrafe del Comune di Ronchi per registrarlo. Un evento che più lieto non potrebbe essere per mamma Sarah, farmacista disoccupata (alla faccia delle liberalizzazioni) e papà Michele Mazzante, ingegnere elettronico, entrambi di 39 anni, feliciti genitori già di Daniele di tre anni e mezzo. A parte il trambusto bisogna dire che Davide è stato sorprendente a scegliere di nascere il giorno del compleanno della mamma, il primo giorno di primavera. Sicché al papà e ai parenti i prossimi 20 marzo toccherà accendere un mutuo per i regali.
Dunque, succede che alle 4 di martedì in una villetta di Vermegliano mamma Sarah comincia a sentirsi strana. Alle 4.10 Michele telefona ai suoi genitori, residenti a San Pier d’Isonzo, perché vengano di corsa ad accudire Daniele, il quale sta beatamente dormendo. Alle 4.20 la situazione peggiora: Michele chiama il 118 e la moglie, seguendo le indicazioni dei corsi preparto, si immerge nella vasca da bagno perché l’acqua tiepida lenisce i dolori. Solo che l’ambulanza non arriva, passa un quarto d’ora e a questo punto entra in scena Davide. Fa spuntare la testolina, decide che questo mondo gli piace e fa uscire tutto il resto. In casa sono urla di gioia e di dolore. Michele ritelefona al 118 e ottiene in diretta le indicazioni su cosa fare. Lega con un elastico il cordone ombelicale, adagia il piccolo sul seno della madre. «Respira?», chiedono al padre i sanitari. «Per bacco, non ci ho fatto caso», risponde allarmato Michele. Davide non respira, ma non è un problema: è ancora attaccato al cordone ombelicale. Michele lo solleva dai piedini, il piccino apre la bocca, un paio di strilli giusto per tranquilizzare tutti e poi di nuovo ammollo con la mamma. Insieme, ma senza fretta, vengono trasportati nel reparto di Ostetricia di Monfalcone. Chissà che spavento per il fratellino Daniele, si chiederanno i lettori. Macché, quello manco si è svegliato.
«I sanitari del 118 sono stati eccezionali a indicarmi cosa dovevo fare - spiega Michele - , ma la più brava di tutti è stata mia moglie. Una gran mamma». Gran mamma e gran papà, perché mantenere la lucidità per ben operare non è nelle corde di tutti in certi frangenti. Ma Michele ha un segreto e si chiama Giannina, il nome della nonna. La famiglia Mazzante è originaria di Montegranaro, nelle Marche. La nonna abitava in un podere fuori paese e, quando era l’ora di partorire, mica c’era il medico a portata di mano. Quello arrivava dopo, semmai. Così toccava a nonna Giannina indossare i panni della levatrice. Bravissima. Il nipote deve aver assorbito quel talento.
Torniamo a Davide. All’Ufficio anagrafe del Comune non lo volevano registrare mancando il documento di nascita solitamente rilasciato dall’ostetrica. Solo che quello è nato in vasca, senza ostetrica. «Lo dico io che è nato, sono il padre. Non basta?», ha replicato Michele. Dopo approfondimenti giuridici ieri la pratica si è chiusa positivamente. Ronchi ha un nuovo residente. Buona vita caro Davide e stai tranquillo: quelli nati in casa sono i migliori.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Il Piccolo