Suona la campanella e cade una finestra
CERVIGNANO. Erano da poco passate le 14. La campanella era suonata solo da 10 minuti. Gli studenti erano usciti poco prima dall’aula. All’improvviso una finestra del peso di 70 chili è piombato sull’ultimo banco, per fortuna vuoto. Il vetro è andato in frantumi. È successo ieri, al secondo piano dell’Istituto Tecnico Tecnologico Arturo Malignani, nella classe quinta di elettronica e telecomunicazioni. Era l’ultima ora di lezione. I ragazzi stavano ancora scendendo le scale. Il professor Orazio Gentile s’era attardato alla cattedra per compilare il registro e rivedere alcune prove. A un tratto ha alzato istintivamente gli occhi dalle carte ed è sbiancato. Ha visto tutto ma non ha avuto il tempo di reagire. Una finestra, alta più di un metro, provvista di anta basculante, s’è staccata con tutto il telaio e si è abbattuta sull’ultimo banco. Lo studente che occupa abitualmente quel posto avrebbe potuto subire gravi lesioni. Gli addetti alla sicurezza e il responsabile tecnico sono accorsi immediatamente. È stato avvisato anche il dirigente scolastico, Aldo Durì, che in quel momento si trovava a Trieste per una riunione. Sono stati allertati i servizi dell’edilizia e patrimonio della Provincia, che ha inviato un tecnico. Il serramentista non ha dubbi: le finestre sono antiche. «Sono state montate 40 anni fa – commenta il preside -. Il perno della cerniera superiore, con un movimento impercettibile e graduale, è via via sceso, finché ha ceduto di schianto provocando il cedimento della finestra. Ne esistono altre cinque dello stesso tipo all’istituto. Le aule sono state immediatamente chiuse e inibite alla didattica».
Il dirigente ha ascoltato le relazioni dei tecnici e degli addetti alla sicurezza. «Non voglio puntare il dito contro nessuno – le sue parole -. Questo è un istituto vecchio, che ha utilizzato la struttura di un seminario dismesso dopo la crisi di vocazioni degli anni ’70. Da allora ha subito continui riattamenti. Con i soldi investiti in queste ristrutturazioni si sarebbe potuto realizzare il centro studi che il sindaco di Cervignano sogna. Probabilmente l’incidente che s’è verificato è imputabile a un difetto di fabbricazione delle finestre, anche se bisogna chiedersi perché non siano mai state sostituite. Dovremo aspettare un morto perché finalmente si sappia a chi va la competenza della vigilanza, della ristrutturazione e della manutenzione degli edifici scolastici? La Provincia afferma di aver esaurito fondi e competenze, che non sono state trasferite alle Uti».
Il preside è comprensibilmente preoccupato. «A chi dobbiamo rivolgerci per salvaguardare la salute dei nostri ragazzi? Ora ci dicono che la competenza è stata affidata al Comune di Udine. Non ci sto ad assistere passivamente a questo degrado».
Elisa Michellut
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